Attacco a Sony: violati anche i dati 2 mila clienti Sony Ericsson

di Alessandra Talarico |

Coinvolte informazioni come username, password e indirizzo email, ma non i numeri delle carte di credito. Le nuove rivelazioni mentre Sony ancora cerca di arginare i danni dell'attacco di aprile al PSN, che ha coinvolto oltre 100 milioni di utenti.

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Howard Stringer

Non c’è tregua per Sony:  secondo le ultime rivelazioni della stessa società, anche la divisione mobile canadese della joint venture Sony Ericsson Mobile Communications sarebbe stata colpita dai cybercriminali, che avrebbero violato i dati di circa 2 mila utenti.

Coinvolte le informazioni come username, password e indirizzo email, ma non i numeri delle carte di credito. Le rivelazioni arrivano mentre Sony ancora cerca di arginare i danni dell’attacco al PlayStation Network di aprile, che ha coinvolto oltre 100 milioni di utenti costringendo la società a interrompere i servizi di PSN, Qriocity e Sony Online Entertainment. Stessa sorte toccata al sito web di Sony Ericsson e, ieri, anche al sito greco SonyMusic.gr, dopo un altro attacco che nel fine settimana ha coinvolto oltre 8 mila account di posta elettronica. Gli account – ma anche indirizzi di casa, numeri di telefono e qualsiasi altro dato registrato sulla piattaforma greca – sono stati resi pubblici sulla piattaforma Pastebin, applicazione che consente a chiunque di pubblicare contenuti di testo.

Nella giornata di ieri, inoltre, anche la Sony Music indonesiana ha annunciato una serie di attacchi del tipo Distribued Denial of Service (DDoS), che ha costretto la temporanea chiusura per procedere con operazioni di monitoraggio e valutazione dei possibili danni.

 

A distanza di oltre un mese dai primi attacchi, PlayStation Network offre ancora servizi limitati – è disponibile il matchmaking online, ma lo Store è ancora offline, il che impedisce agli utenti di acquistare e scaricare contenuti extra, demo, oggetti e giochi completi – mentre la società ha contabilizzato in 120 milioni di euro il danno economico legato alla chiusura del PSN per 25 giorni e agli interventi per ripristinare la situazione e rendere il servizio più sicuro.

A questa cifra va inoltre aggiunta anche una perdita nelle entrate di circa 5 miliardi di yen dovuta al terremoto giapponese dell’11 marzo.