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WiFi pubblico e servizi per i cittadini, Lepida ‘Big data patrimonio comune’

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I dati prodotti dalle reti e dai dispositivi ad esse connessi sono una vera e propria miniera di informazioni che opportunamente filtrate, trattate ed anonimizzate, descrivono situazioni complesse relative ad uno o più territori.

Le città sono banche dati ante litteram. Centinaia di migliaia di persone che ogni giorno si muovono, prendono l’automobile, i mezzi di trasporto, che spendono soldi in attività commerciali, che vanno al lavoro, che entrano in un museo, che vanno a scuola e all’università.

Tutto questo si traduce in dati, in big data.

Lepida, la società in house della Regione Emilia Romagna, attraverso l’utilizzo di algoritmi di natura descrittiva e predittiva, ha iniziato a raccogliere ed esaminare tutti i dati provenienti delle reti WiFi pubbliche del territorio, con particolare attenzione ai flussi di persone che accedono al servizio.

Conoscere il modo in cui i cittadini sfruttano la banda ultralarga consente agli enti locali di progettare e sviluppare applicazioni pubbliche utili alla comunità: “i dati prodotti dalle reti e dai dispositivi ad esse connessi sono una vera e propria miniera di informazioni che opportunamente filtrate, trattate ed anonimizzate, descrivono situazioni complesse relative ad uno o più territori”, si legge in una nota diffusa della società.

In quanto parte dell’“Associazione big data”, Lepida partecipa ad un costante confronto e aggiornamento con le politiche regionali e nazionali “ai fini della promozione di una comunità fondata in Emilia-Romagna di centri e infrastrutture di ricerca di eccellenza nel campo del supercalcolo (High Performance Computing) e del trattamento dei big data”.

Punti di interesse turistico, ospedali, stazioni dei treni e degli autobus, stadi, luoghi di ritrovo pubblici, manifestazioni pubbliche, sono tutte occasioni per facilitare l’amministrazione locale nel comprendere l’utilizzo che i cittadini fanno della rete.

Strategiche sono le sinergie dei dati provenienti dalle reti di telecomunicazioni e quelli dei trasporti, ad esempio per arricchire e prevedere i flussi di traffico o governare meglio le linee di TPL (trasporto pubblico locale), e in generale tutti gli spostamenti in città”.

Per sviluppare strategie efficaci in questo senso, servono sistemi e infrastrutture tecnologiche progettati in maniera “il più possibile aperta e scalabile”, per arrivare in breve tempo ad offrire servizi di nuova generazione finalizzati a migliorare la qualità della vita del cittadino e migliorare la qualità del rapporto tra imprese, Pubblica Amministrazione e territorio.

Motivo per cui Lepida promuove le piattaforme dedicate ai big data come “bene comune”.