Osservatorio Smart City ANCI

Smart city, più di 1000 progetti sulla nuova piattaforma dell’Osservatorio dell’ANCI

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Prende vita la Piattaforma Smart City dell’Osservatorio ANCI sulle città intelligenti. Presentata in anteprima a SCE 2014, l’iniziativa conta di mettere in rete oltre 1000 progetti smart city a partire dal nuovo anno per pianificare e promuovere crescita e innovazione.

L’Italia delle smart city avanza, seppur lentamente, a macchia di leopardo e tra numerosi ostacoli di varia natura, e l’Osservatorio Smart City dell’ANCI ha deciso di raccogliere tutte le migliori esperienze, le best practice e i progetti realizzati e in corso d’opera in un’unica piattaforma pubblica.

Più di 1000 piani per città intelligenti saranno consultabili in rete a partire dall’inizio del 2015. L’annuncio ufficiale si è avuto durante la recente Smart City Exhibition di Bologna, alla presenza del presidente dell’Osservatorio Smart City Anci, Francesco Profumo, l’assessore all’innovazione tecnologica di Roma, Marta Leonori, il rettore dell’Università dell’Aquila, Paola Inverardi, e il direttore ricerche di Cittalia, Paolo Testa, con un’anteprima relativa all’organizzazione dei dati e delle informazioni relative alle 84 città che aderiscono all’Osservatorio Nazionale Smart City.

La piattaforma offrirà un supporto a Comuni di ogni dimensione, non solo in termini di idee e spunti di ispirazione, ma anche per la creazione di una rete di soggetti capaci di creare innovazione diffusa sui territori in una molteplicità di settori“, ha dichiarato in una nota il presidente dell’Osservatorio, Francesco Profumo.

Grazie ad un sondaggio interno all’Osservatorio, a cui hanno partecipato 61 amministrazioni cittadine, per un totale di 1028 progetti smart city, la piattaforma sarà in grado di illustrare e raccontare un nutrito portafoglio di iniziative (in media 17 per ogni città), per un monte risorse investite di circa 4 miliardi di euro.

La Piattaforma dell’Osservatorio Smart City non costituisce solo un archivio di esperienze positive in materia di innovazione urbana ma uno strumento concreto a servizio dei comuni di medie dimensioni che intendono avviare percorsi innovativi. La via italiana alla smart city si realizza soprattutto attraverso il confronto tra esperti e amministratori che stanno realizzando in tutto il paese esperienze tra le più interessanti in Europa”, ha dichiarato a Key4biz Paolo Testa. “La Piattaforma rappresenta un hub di esperienze e di pratiche che fotografa le smart city italiane offrendo un contributo di idee per vincere le sfide che attendono i comuni attraverso l’innovazione sociale e tecnologica. Le ottanta città dell’Osservatorio Smart City – ha precisato il direttore ricerche di Cittalia – rappresentano solo un’avanguardia delle città impegnate sul tema: attraverso la Piattaforma puntiamo a mobilitare sempre più medie e grandi città nella condivisione di approcci, problemi e prospettive per il futuro“.

La piattaforma, che sarà navigabile agli inizia del 2015, è organizzata attorno ai sette pilastri chiave dell’ecosistema smart city: environment, energy, economy, people, governance, mobility, living.

Nelle anticipazioni date alla SCE 2014 di Bologna, troviamo che quasi la metà dei progetti presentati, il 46%, è relativo a realtà comunali al di sopra dei 150 mila abitanti e che il grosso dei contributi, il 70% circa, è stato erogato principalmente nelle regioni del Centro e del Nord Italia, tra cui Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto. Al Sud fa bella figura la Puglia, con 98 progetti segnalati.

La piattaforma smart city, ci tengono a spiegare dall’Osservatorio, non è e non sarà un semplice database, ma un nuovo strumento che avrà il compito di dare massima visibilità ai processi amministrativi ed istituzionali che sottostanno ai progetti delle città intelligenti. In tal modo, si potranno evidenziare sia i meccanismi che promuovono l’innovazione, sia quelli che la impediscono (soprattutto burocratici).

Tra i suoi compiti: promuovere progetti ed iniziative smart city/smart community, la pianificazione ragionata di risorse e strategie, la creazione di una ‘regia’ nazionale, proporsi come luogo di incontro e confronto tra tutti i soggetti interessati alle smart city (pubblici, istituzionali, del mondo della PA, dell’economia, dell’associazionismo, della finanza, della ricerca) e alle logiche di cooperazione, collaborazione e riuso di buone pratiche tra le diverse realtà urbane.