Plug-in hybrid

Sos Energia. Ricaricare l’auto elettrica a casa. Colonnina o presa normale?

di Mirko Zago |

Le auto elettriche si stanno diffondendo pian piano. Che si tratti di vere e proprie utilitarie piuttosto che piccole auto per brevi spostamenti la loro presenza si sta sicuramente moltiplicando.

Rubrica settimanale Sos Energia, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Una guida per il consumatore con la comparazione dei prezzi dell’elettricità, del gas e dell’acqua. Per consultare tutti gli articoli, clicca qui.

Le auto elettriche si stanno diffondendo pian piano. Che si tratti di vere e proprie utilitarie piuttosto che piccole auto per brevi spostamenti la loro presenza si sta sicuramente moltiplicando. Nelle città le colonnine di ricarica fortunatamente stanno aumentando migliorando la rete distributiva energetica. Per i cittadini dotati di apparecchi elettrici ciò si traduce tra l’altro nella possibilità di parcheggiare gratuitamente, quindi risparmio ambientale, economico e di tempo.

Per garantire la ricarica di questi nuovi apparecchi però la rete elettrica di casa seppur compatibile non è la migliore delle scelte. E’ possibile infatti provvedere alla ricarica del mezzo attraverso un normale cavo elettrico con presa Schuko ma la potenza di 3 kW normalmente in dotazione è insufficiente a sostenere una carica rapida. In questo modo quindi per arrivare alla piena ricarica della batteria ci può volere fino a 12 ore. Un tempo sicuramente eccessivo.

Colonnine domestiche

Per ovviare a questo problema e garantire anche maggior sicurezza durante la fase di ricarica esistono le colonnine domestiche, anche dette “wall box” per via della loro forma e posizione in cui vengono installate. Si tratta infatti di accumulatori che vengono installati a parete e che possono avere potenze diverse. Esistono stazioni di ricarica superiori ai 7 kW che se trovano la giusta corrispondenza con un caricabatterie dagli stessi Watt sono in grado di accelerare di molto i tempi per la ricarica. In questo caso ad esempio in 2 o 3 ore la ricarica potrebbe essere correttamente completata. Qualora i Watt disponibili fosse ad esempio di poco inferiori ai 4 il tempo sarebbe di 5 o 6 ore e così via.

Le colonnine domestiche possono quindi accelerare la ricarica ed essendo progettate e costruite per resistere senza danneggiarsi a potenze elevate per diverse ore continuative hanno una vita molto più lunga rispetto ad una normale presa di corrente. Se si pensa che la ricarica solitamente avviene durante le ore notturne è evidente che la sicurezza della casa e delle persone non sia un aspetto da sottovalutare.

Scegliere la giusta tariffa energetica

Scegliere la tariffa energia elettrica è un aspetto molto importante se si vuol risparmiare ancora più durante la ricarica. Non tutte le tariffe sono infatti uguali e alcune permettono di ottimizzare il risparmio. Considerando ad esempio di ricaricare i mezzi elettrici durante la notte conviene optare per una tariffa bioraria. Grazie a questa scelta infatti l’energia adoperata durante le ore notturne e serali (dalle 19.00 alle 8.00) costerà sensibilmente meno. Questo almeno fino a che gli operatori energetici non inizieranno a sviluppare tariffe appositamente pensate allo scopo. All’estero si sta già andando in questa direzione e anche in Italia è solo questione di tempi.

Le tariffe biorarie sono state previste dall’Autorità per l’ energia elettrica, il gas ed il sistema idrico (AEEGSI) con Delibera ARG/elt n.122/11 a partire dall’1 gennaio 2012. Esistono per la verità tre fasce di tariffazione anche se sono pochi i gestori che propongono offerte triorarie (per trovarle suggeriamo di usare SosTariffe.it): Fascia F1 dalle ore 8:00 alle ore 19:00, dal lunedì al venerdì; Fascia F2 dalle ore 7:00 alle ore 8:00 e dalle ore 19:00 alle ore 23:00, dal lunedì al venerdì, e dalle ore 7:00 alle ore 23:00 del sabato; Fascia F3 dalle ore 00:00 alle ore 7:00 e dalle ore 23:00 alle ore 24:00, dal lunedì al sabato, tutte le ore della domenica e dei giorni festivi.