Nuovi servizi

Rete Lepida, terminata la migrazione a 2 Gbps

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Intervento rapido e senza spese aggiuntive. Disponibili per gli enti nuovi servizi evoluti VPLS, EVPN, Multicast VPN, pieno supporto MPLS, schede a 100Gbps.

Si è conclusa lo scorso 31 dicembre 2016, dopo un anno e mezzo di lavori, con centinaia di risorse umane impegnate e senza ulteriori contributi dei soci, la migrazione della Rete Lepida ai 2 Gbps. Un intervento reso necessario a partire dal 2011, quando Lepida è diventata rete pubblica per la Pubblica Amministrazione della Regione Emilia Romagna.

Un passaggio importante, perché dava la possibilità di erogare servizi pubblici a scuole, biblioteche, piazze ed altri enti territoriali tramite WiFi e agli stessi operatori locali per favorire il superamento del digital divide, soprattutto in aree dove nessuno voleva investire.

Questo ha determinato, inevitabilmente, un aumento della quantità di traffico e una sua più ampia diversificazione nel 2014, evidenziando alcuni limiti e malfunzionamenti degli apparati di core allora utilizzati.

La società in house della Regione Emilia Romagna ha allora adottato due misure per superare le criticità sopra esposte: “un transitorio con una serie di soluzioni provvisorie andando a interloquire direttamente con CISCO per avere un supporto specifico su apparati ormai datati” ed “una sostituzione graduale con una nuova classe di apparati tecnologicamente avanzati, con nuove caratteristiche e potenzialità, a prova di futuro”.

In tal modo è stato relativamente facile portare la banda (senza ulteriori investimenti) al minimo di 2Gbps, che va ad integrare “altri servizi evoluti posti come elemento necessario sono VPLS, EVPN, Multicast VPN, pieno supporto MPLS, schede a 100Gbps”.

La Rete Lepida ha un’architettura semplice a due livelli, quello di accesso e quello di core che effettua l’instradamento del traffico apparati magliati (tipo dorsale, con flussi di traffico a volume elevato e matrice di traffico complessa per consentire l’interconnessione totale tra le reti locali), di cui 6 solo di rete e 4 anche con funzione di datacenter. La sostituzione del core, infine, è stata pianificata evitando di interrompere il servizio, quindi mantenendo in parallelo gli apparati vecchi e quelli nuovi per tutto il periodo della migrazione.