ECONOMIA

Mercato elettrico, Energetic Source: stop alle garanzie sugli oneri di sistema

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Convegno ieri alla Camera promosso da AIGET e I-Com. Una riflessione sui ruoli di distribuzione e vendita di energia nel nostro Paese.

Per eliminare le criticità del sistema elettrico italiano è necessario ricorrere a una maggiore liberalizzazione e frenare l’obbligo dei venditori finali di energia di farsi carico degli oneri di sistema presenti in bolletta in caso di insolvenza del cliente finale (il cosiddeto costo puro).

Ne è convinto Roberto Minerdo, Direttore Public Affairs e Comunicazione di Energetic Source, che è intervenuto ieri alla Camera al convegno promosso da AIGET (Associazione Italiana di Grossisti di Energia e Trader) e I-com (Istituto per la Competitivià) dal titolo ‘Distribuzione e vendita, due ruoli decisivi  per il lieto fine del mercato elettrico italiano’.

Assistiamo al paradosso per cui il venditore finale, si vede accollare completamente il rischio dell’inadempienza del consumatore finale – ha dichiarato Minerdo a margine dell’incontro – quando in realtà per la parte relativa agli oneri di sistema, che sono oneri fiscali e parafiscali del consumatore finale e non del venditore, quest’ultimo si trova a compiere il mero ruolo di esattore di una componente tariffaria che per giunta ha come destinatario finale la cassa conguagli, dunque lo Stato’.

La crisi di liquidità delle imprese, del credit crunch e delle garanzie bancarie di tipo fideiussorio – ha poi aggiunto – a prima richiesta sul trasporto dell’energia elettrica, sono strettamente connesse tra loro. Se congiunte rischiano di determinare profondi effetti distorsivi sulla concorrenza nel mercato elettrico, oltre a gravissimi effetti negativi nei confronti delle aziende sane che operano sul mercato con serietà, rendendolo sempre più aperto, libero e, per quanto possibile, competitivo’.

Energetic Source, comunque, in un mercato ancora in difficoltá riesce a crescere e punta forte sull’Italia grazie anche ad un progetto di stoccaggio del gas nel Sud, in Basilicata. Il manager ha sottolineato l’importanza dell’investimento di circa 600 milioni con una ricaduta lavorativa che coinvolge 200 persone.

Si tratta – ha chiarito Minerdo –  di un progetto di stoccaggio di gas naturale all’interno di cavitá delle sottosuolo, che è stato definito strategico per l’Italia. Siamo in attesa che l’Aeeg definisca una tariffa adeguata. Siamo in dirittura d’arrivo, dovrebbe arrivare ad aprile. Noi, comunque, potremmo iniziare i lavori in qualsiasi momento. Ci vogliono due anni per aprire l’impianto. Avrebbe un buon impatto sia occupazionale e sia per quanto riguarda l’indipendenza energetica: potrebbe, infatti, renderci in qualche modo parzialmente indipendenti da Russia, Libia e Algeria’.

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