Innovazione

Lepida: in cantiere IoT per risparmio energetico e droni che portano la banda ultralarga

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Un programma operativo 2016 ampio e di frontiera per l’Emilia Romagna: l’Internet delle cose per l’efficienza energetica e i droni per portare la banda ultralarga in aree scoperte.

L’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna prosegue nel suo percorso di attuazione e LepidaSpA, società in-house della Regione per le infrastrutture di rete, è attiva su più fronti per realizzare una regione con “zero differenze” tra luoghi, persone, imprese e città al fine di garantire a tutti un ecosistema digitale accessibile e inclusivo.

Per digitale si intende un ventaglio di soluzioni per migliorare la qualità della vita dei cittadini, per renderla più sana, più sostenibile in termini ambientali ed economici. Più reti e servizi, più innovazione e trasparenza, ma anche efficienza energetica e nuove soluzioni tecnologiche come l’Internet delle cose.

C’è l’accordo firmato a maggio con il Ministero per lo Sviluppo Economico per portare la banda ultra larga su tutto il territorio regionale, mentre continuano e si estendono le attività relative alla rete WiFi, con l’obiettivo di avere un punto di accesso per ogni 1.000 abitanti, che sia ubiquo, libero e gratuito. Nonché, sul versante Datacenter, con la richiesta di concentrarsi di più sul cloud computing.

Per il futuro si inizia a guardare anche ad iniziative centrate su tecnologie e argomenti nuovi, tra cui innovativi settori di ricerca, come: “Droni per Reti Hot Spot”, “Hub a Banda Ultra Larga per IoT” e “IoT per Risparmio energetico”. Novità che trovano sempre maggior spazio all’interno del Programma operativo 2016 di Lepida.

Le reti consentono di pensare a strategie e servizi un tempo difficili e costosi da organizzare. E’ l’esempio di un drone vincolato che fa una copertura WiFI in una zona di emergenza, di un drone che sorvola i sensori di un’area per leggerne i dati a corta distanza, di sensori posizionati negli edifici pubblici e privati per misurare parametri ambientali. Pian piano le applicazioni crescono, con hardware semplici e poco costosi, direttamente connessi alle reti esistenti. Nel caso del pubblico in Emilia-Romagna, tutte queste opportunità sono possibili grazie alla rete Lepida”, ha dichiarato Gianluca Mazzini, Direttore Generale di LepidaSpA

L’utilizzo dei droni per portare la banda ultra larga in aeree non coperte, sfruttando la rete WiFi è certamente una delle frontiere a cui molti centri di ricerca stanno lavorando. “L’elemento chiave del progetto drone è la standardizzazione dell’interfaccia per il suo collegamento. L’interfaccia fornisce connettività ed alimentazione e, disegnata con l’obiettivo di essere facilmente utilizzabile e, posizionata in luoghi facilmente individuabili e raggiungibili, permette di rendere immediatamente operativo l’apparato”, ha spiegato Cristiano Passerini, CTO Networking Division di Lepida. “La scelta del drone vincolato deriva dall’osservazione di alcuni suoi vantaggi interessanti: alimentato attraverso il cavo di collegamento ha autonomia di centinaia di ore e può trasportare pesi importanti; in situazioni di emergenza ed in situazioni in cui la riservatezza è importante è controllato, guidato e trasporta informazioni che non sono intercettabili e non soffrono problemi di interferenza o di jamming volontario. L’approccio della standardizzazione del connettore sposta quindi sull’infrastruttura una parte della complessità della messa in campo della soluzione e consente di avere degli operatori specializzati nel settore di uso o di intervento piuttosto che specializzati anche nel settore delle comunicazioni”.

Riguardo all’Internet of Things, ci ha ricordato Stefania Nanni, Responsabile Ricerca & Sviluppo di LepidaSpA, c’è la piattaforma regionale SensorNet, costituita da oggetti distribuiti sul territorio, supportati da oltre 1500 sensori, che trasmettono dati e informazioni costruendo nel tempo una mappa digitale della realtà in cui viviamo.

La tecnologia IoT per il risparmio energetico trova posto nel progetto “IoT & Monitoraggio dei Consumi negli Edifici Pubblici”, che ha lo scopo di mettere a punto un sistema per il monitoraggio dei consumi degli edifici pubblici, che ne permetta di individuare sprechi e ne consenta una riduzione in tempo reale.

Grazie ai sensori della piattaforma SensorNet, già attivi all’interno degli edifici pubblici della Pubblica Amministrazione della Regione, e le nuove tecnologie radio a basso bit rate, ad ampia portata e basso consumo, adatte per il monitoraggio ambientale – ha precisato Nanni – Lepida è già al lavoro per sviluppare un sistema per il monitoraggio dei consumi energetici nelle strutture pubbliche, senza necessità di interventi infrastrutturali sugli edifici già esistenti, tramite la misura di parametri ambientali quali la temperatura, l’umidità e la luminosità”.

Una prima sperimentazione di SensorNet è avvenuta tra maggio 2015 ed aprile 2016 all’interno degli edifici di Lepida a Bologna, per individuare sprechi di energia e raccogliere informazioni utili per lavorare su politiche efficaci finalizzate al raggiungimento della piena efficienza energetica.