Le reazioni

La Superlega ‘sconvolge’ i diritti Tv. JP Morgan bersagliata su Twitter. Amazon si sfila dal progetto

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La nascita della Superlega, se il progetto andrà fino in fondo, avrà un impatto decisivo sul business dei diritti televisivi nei paesi coinvolti. Il modello del basket replicabile per il calcio?

La nascita della Superlega, se il progetto andrà fino in fondo, avrà un impatto decisivo nel campo dei diritti televisivi nei paesi coinvolti e di certo avrà delle conseguenze sulle aziende che li detengono. Fra queste ci sono fra gli altri Telefonica, DAZN, BT, Mediaset, Sky o Tim. Intanto, Amazon si sfila dal progetto e smentisce le voci di un suo eventuale coinvolgimento nel progetto. “Non siamo stati coinvolti in alcuna discussione sulla proposta Superlega”. Lo dichiara in una nota Amazon Prime Video (ripresa da Adnkronos), il braccio televisivo del colosso dell’ecommerce, escludendo qualsiasi coinvolgimento nel progetto.

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Se il progetto sarà realizzato, ci sarà un cambiamento strutturale di questo business, e presumibilmente queste stesse aziende cominceranno a spendere di più per i diritti della nuova manifestazione e meno per quelli delle competizioni nazionali. Un fenomeno che si è già visto nel caso della creazione della lega europea di basket, che ha provocato la caduta dei prezzi dei diritti delle leghe nazionali.

Il calcio non è il basket

Vedremo se lo stesso fenomeno si verificherà anche per quanto riguarda il calcio, che però è uno show ben diverso dal basket. Pensare di “americanizzare” il calcio è dura, lo dimostra il durissimo scontro in atto nel regno Unito, madre patria del soccer, dove ai sei club secessionisti ha risposto oggi quel che resta della Premier League, vale a dire i 14 club superstiti, pronti a ricorrere a tutti i mezzi legali per evitare la scissione e salvare il campionato.

Spagna

Nel caso della Spagna, Telefonica è il grande detentore dei diritti del calcio, sia della Champions League che de LaLiga, anche se in base al regolamento rivende i contenuti ad Orange. Al momento, sono soltanto questi due player che offrono questi contenuti ai loro clienti. Telefonica detiene i diritti della lega per questa e per la prossima stagione. LaLiga intende svolgere l’asta per le prossime stagioni nei prossimi mesi. Per quanto riguarda i diritti della Champions, Telefonica se li è aggiudicati per le prossime tre stagioni dalla Uefa lo scorso mese di luglio, fino al 2023-2024 al prezzo di 975 milioni di euro.

Clausole di salvaguardia

I contratti contengono però una serie di clausole in caso di cambio di scenario, che prevedono un cambiamento di prezzo se le condizioni cambiano in modo significativo. Un acquirente compra i diritti a certe condizioni, se cambiano in maniera sostanziale si possono articolare meccanismi per proteggere il proprio investimento. Non è la stessa cosa un campionato con il Real Madrid, il Barcellona o l’Atletico Madrid.

Le squadre di basket che giocano l’Eurolega continuano anche a giocare nei campionati nazionali. Ieri Telefonica non ha voluto commentare a caldo, ma visto che i contenuti calcistici sono fondamentali per la sua piattaforma Movistar di certo studierà a fondo delle contromosse.

Allarme di BT in Uk

L’operatore britannico BT al contrario ha parlato pubblicamente della vicenda. Il gruppo, che detiene i diritti della Champions League e in parte della Premiere League, Tramite BT Sport, ha dichiarato apertamente che la creazione della Superlega “avrebbe delle conseguenze dannose sul calcio inglese e limiterebbe il contributo che offre alla comunità”. Il danno provocato dalla nascita della Superlega avrebbe conseguenze negative sulla salute del calcio nel lungo termine.

JP Morgan bersagliata su Twitter

C’è da dire che nell’affaire Superlega un ruolo importante lo ricopre JP Morgan. La banca d’affari americana ha garantito l’investimento iniziale di 3,5 miliardi di euro per avviare l’iniziativa e per questo è diventata bersaglio di pesanti critiche da parte di capi di stato, ex glorie del calcio e di un’ampia schiera di opinionisti e tifosi che non vedono bene il progetto.

Su Twitter è partita una campagna che invita tutti a chiudere il conto se ce l’hanno con JP Morgan.

Calcio e Usa, un amore mai nato nemmeno con Pelé

JP Morgan è stato trending topic e non certo per i complimenti che ha ricevuto, anzi. Per molti tifosi, soprattutto britannici, il motivo di maggior scorno sarebbe il take over del calcio da parte di gruppi d’interesse americani. Il vecchio soccer di britannica memoria rilevato da un paese che non ha mai capito del tutto il valore simbolico del calcio.  Basti ricordare che nemmeno l’avvento di Pelé nel Cosmos riuscì a far decollare un movimento calcistico degno di questo nome negli Usa. Un paese troppo legato alla spettacolarizzazione dello sport per apprezzare incontri che non siano di cartello? Eppure, quest’anno la Juve ha perso contro il Benevento, per dire.

Peraltro, tre dei sei club inglesi che farebbero parte della Superlega sono di proprietà americana: si tratta di Arsenal, Liverpool e Manchester United.

 Ma a quanto pare il vero promotore del progetto sarebbe Florentino Perez, presidente del Real Madrid, che avrebbe coinvolto in un secondo momento JP Morgan, chiamata per contribuire a finanziare il rinnovamento dello stadio del Real.