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Diritti Serie A: offerte troppo basse. La Lega prende tempo

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La Lega di Serie A ha rifiutato le offerte avanzate dai contendenti Sky, Dazn e Mediaset e ha intavolato una nuova tornata di trattative private per spuntare un prezzo più alto entro il 2 agosto.

Tutto ancora da decidere con trattative private per l’assegnazione dei diritti Tv della serie A partire dalla stagione 2024-25 e per il quinquennio successivo fino al 2029. Al momento, i venti club della massima serie hanno deciso di di non accettare le offerte presentate dai broadcaster e di estendere le trattative private, nella speranza di spuntare un prezzo più alto. Magari non il miliardo e 200 milioni annunciato come target dall’ad della Lega Serie A Giovanni De Siervo, ma almeno più vicino a quello del triennio in corso 2021-2024, pari a 927 milioni di euro pattuito con Sky e Dazn.

Prossimo appuntamento il 14 luglio

Il prossimo appuntamento è fissato per il 14 luglio e la deadline è fissata per il prossimo 2 agosto. Ma nessuno farà follie. Né Sky, che ha scoperto una sua nuova dimensione anche con un contributo minore del prodotto calcio e non intende svenarsi per i diritti. Né Dazn, che orfana di Tim e colpita dalle critiche degli utenti per i suoi problemi tecnici sta provando sulla sua pelle le difficoltà di un business complesso. Né la Rai, assente dalla tenzone né Mediaset, che partecipa sì ma è in gara al limite per il match in chiaro del sabato sera. Assenti del tutto i vari Amazon, Apple, Discovery così come il mondo delle telco di cui si era tanto vociferato alla vigilia. insomma, una corsa a tre fra Sky, Dazn e Mediaset.

Proroga per trattative private

“L’assemblea ha deliberato di concedere una proroga alle trattative private (con Dazn, Mediaset e Sky, ndr) per i diritti tv, che proseguiranno quindi nelle prossime settimane. Siamo arrivati al momento decisivo, all’esito di queste trattative o ci sarà l’assegnazione o si apriranno le manifestazioni di interesse per il canale di Lega”. Lo ha detto il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini, intervenuto al termine dell’odierna assemblea di Lega. “Le buste con le offerte state aperte – ha aggiunto Casini – ma non è stato comunicato l’importo, non è stato considerato definitivo visto che ci sono ancora trattative”.

“Nei giorni scorsi avevamo ipotizzato che il lavoro fatto finora potesse arrivare a una conclusione ma è emerso che è un lavoro molto intenso che si portando avanti e quindi c’era bisogno di ulteriore tempo. Non c’è stato nulla che non è andato, siamo nel pieno delle trattative. Le buste con le offerte sono state aperte ma non è stato comunicato l’importo, non è stato considerato un importo definitivo visto che ci sono ancora delle trattative”, ha aggiunto Casini. Che poi non ha chiuso all’ipotesi del Canale di Lega: “È una alternativa reale, anche perché già oggi la Lega Serie A produce molti contenuti”.

Manca all’appello Tim

Molto interessante il dibattito su Twitter alimentato dal giornalista Maurizio Pistocchi, secondo cui all’appello mancano i 420 milioni offerti nel triennio in corso da Tim che non partecipa però alla nuova gara. Pesa così l’indebolimento finanziario di DAZN, che rispetto all’attuale triennio non può più contare sull’appoggio di Tim.  Nel thread emergono diverse posizioni, fra cui la mancanza di nuovi player interessati ai diritti della Serie A e il deprezzamento del prodotto in sé sempre meno appealing se confrontato con la concorrenza. Un’altra tesi diffusa riguarda il disamore della tifoseria juventina che peserebbe negativamente, così come la sconfitta delle squadre italiane nelle coppe. 

Ultima spiaggia il canale della Lega

Ancora non sono state svelate le cifre delle proposte arrivate in Lega, rimaste segrete visto che nel corso dell’assemblea non sono state rese note né alcun presidente ne ha fatto richiesta: la motivazione risiederebbe nella volontà di non interferire con le trattative private rendendo pubbliche le cifre delle dirette concorrenti. Secondo alcune voci non si sarebbero superati i 600 milioni complessivi.

Per raggiungere l’obiettivo, la Lega andrà ulteriormente a ritoccare i pacchetti (già scesi da otto a cinque) modificandoli anche in base alle richieste delle emittenti. La deadline è quella del 2 agosto, entro cui la Lega dovrà decidere se assegnare i diritti oppure procedere con l’apertura delle buste contenenti le offerte arrivate da sei soggetti per la realizzazione del Canale di Lega.

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