Il risultato

Datacenter Lepida, un modello per l’efficienza energetica nazionale

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Il coefficiente di efficienza (PUE) dei datacenter Lepida è 1,29, risultato frutto di best practice efficaci e dell'ottimizzazione delle risorse. Quello di giganti come Facebook e Google è 1,1.

Nel programma “Europe 2020” è inserito un codice di condotta sottoscritto da un ampio network di grandi aziende fornitrici di soluzioni tecnologiche avanzate (infrastrutture e componenti), finalizzato all’efficienza energetica e la sostenibilità economica ed ambientale.

Il risparmio energetico, la riduzione di consumi ed emissioni di CO2, unitamente ad un ricorso crescente alle fonti energetiche rinnovabili sono gli obiettivi principali dell’Unione europea, anche considerando la diffusione crescente di dispositivi connessi in rete e il rapido aumento del flusso dei dati.

I datacenter sono e saranno sempre più delle infrastrutture critiche da proteggere e da potenziare, sia in termini di capacità di gestire i big data e sostenere l’economia del cloud, sia di garantire i massimi livelli di efficienza energetica. Quest’ultimo punto è particolarmente importante per il futuro dell’Ue, che si attende un aumento dei consumi energetici di 3 TW/h annui, fino ad un monte di 104 TW/h per il 2020 (erano 55 TW/h nel 2007).

Il coefficiente PUE (Power Usage Effectiveness) è una misura di quanto efficiente sia un datacenter, o un centro di calcolo, nel consumare l’energia elettrica che lo alimenta. Lepida spa è riuscita a realizzare dei datacenter che presentano PUE particolarmente bassi, a costi ridotti e installati all’interno di immobili della Pubblica Amministrazione spesso in disuso.

La società in house della Regione Emilia Romagna, nella progettazione e costruzione dei datacenter regionali, ha posto particolare attenzione all’efficienza energetica, stimando a regime (ovvero per un carico IT massimo di 600 kW e una fornitura elettrica complessiva di 800 kW) un andamento medio del PUE di 1,29.

Un risparmio energetico rilevante, che è stato ottenuto grazie all’individuazione e applicazione di best practice quali:

  • acquisizione e attivazione di server room ad alto risparmio energetico, costituite da una soluzione compartimentata per alta densità;
  • posizionamento dei server e dello storage all’interno delle cage;
  • acquisizione ed implementazione di sistema monitoraggio ambientale.

Ad oggi i grandi operatori cloud come Google, Facebook e Microsoft registrano un PUE pari a 1,1. Un valore di PUE pari a 1 (misura ottimale) indica che tutta l’energia assorbita dall’impianto viene utilizzata per gli apparati IT.

Al momento il datacenter che presenta il valore di PUE più basso al mondo, pari a 1,08, appartiene a Yahoo!, costruito nelle vicinanze delle Cascate del Niagara, dunque in condizioni climatiche particolarmente favorevoli.

L’Agenzia per l’Italia digitale ha stabilito, come obiettivo da raggiungere entro i 3 anni dall’adozione del futuro Piano triennale di razionalizzazione dei CED delle Amministrazioni Pubbliche, il massimo valore di PUE nazionale non superiore a 1.6.