NUOVE ROTTE ENERGETICHE

Calo del greggio: la Cina coglie l’attimo

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Cina e Russia sempre più vicine dopo la discesa del prezzo del petrolio e il rallentamento dell'economia cinese.

Che i rapporti tra Cina e Russia siano migliorati da tempo è cosa risaputa. Ma oggi possono dirsi sempre più vicine dopo il calo del prezzo del petrolio e il ridimensionamento dell’economia cinese, che si è attestata su ritmi più sostenibili. Pechino potrà assicurarsi energia a basso prezzo contando su una ‘finestra di opportunità per uscire e comprare il greggio’. E’ quanto ha spiegato l’esperto di energia Lin Boqiang – direttore del Centro di Ricerche Economiche per l’Energia dell’Università di Xiamen – al World Economic Forum di Davos. Se il deprezzamento proseguirà per un anno – ha detto l’analista – la Cina risparmierà oltre cento miliardi di dollari.

Una somma che potrà essere reinvestita per comprare l’oro nero su altri mercati, come la Russia. Anche la Banca Mondiale, giorni fa, aveva usato il termine ‘finestra di opportunità’ proprio in riferimento ai vantaggi di cui possono beneficiare le economie emergenti – in primis India e Cina – nell’attuale situazione in cui i prezzi del petrolio sono in picchiata. ‘La Russia ha davvero bisogno del mercato, è disperata – ha spiegato ancora Lin Boqiang – la Cina ha il mercato, la Russia ha le risorse. Insieme penso che siano abbastanza complementari l’una all’altra”.

Del resto la trasformazione economica della Cina è senza precedenti per ampiezza e posta in gioco. Il primo avvicinamento tra Pechino e Mosca è avvenuto lo scorso anno, con la firma di due contratti per maxi-forniture di greggio da trenta miliardi di metri cubi annuali. Sui benefici per l’economia cinese derivanti dal calo del prezzo del greggio si è espresso favorevolmente anche il governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, che ha però mostrato alcune preoccupazioni come i possibili effetti negativi nello sviluppo delle energie rinnovabili del Paese. Anche se il premier Li Keqiang ha ribadito aprendo i lavori ieri al WEF, che il paniere energetico della Cina comprenderà una quantità sempre minore di combustibili fossili.