Marconi Prize 2013 all’inventore del cellulare, Martin Cooper: ‘Il futuro? Social network e sanità digitale’

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L’assegnazione del premio, l’equivalente del premio Nobel per le telecomunicazioni, alla MIC Conference, la prima Conferenza internazionale sulla scienza del pensiero creativo organizzata a Bologna dal Marconi Institute for Creativity.

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Martin Cooper

Forse non aveva neanche lui idea della rivoluzione che avrebbe innescato quando, il 3 aprile 1973, passeggiando per le strade di New York si portò all’orecchio l’apparecchio da un milione di dollari e oltre 1 kg di peso che aveva inventato per la società Motorola.

Parliamo di Martin Cooper, che 40 anni orsono – combinando le ricerche di due grandi inventori italiani: Antonio Meucci e Guglielmo Marconi – avvio quella che oggi possiamo definire la ‘rivoluzione mobile’.

Un’invenzione che è valsa a Cooper il Marconi Prize 2013, l’equivalente del premio Nobel per le telecomunicazioni, assegnato dalla Marconi Society.

Cooper, 85 anni, ha partecipato nei giorni scorsi alla MIC Conference, la prima Conferenza internazionale sulla scienza del pensiero creativo organizzata a Bologna dal Marconi Institute for Creativity (MIC) con il contributo di Fondazione Guglielmo Marconi, Dipartimento dell’energia elettrica e dell’informazione (DEI) dell’università di Bologna, Unindustria, Comune di Bologna, Fondazione Ugo Bordoni, Comune di Sasso Marconi, Gruppo Emiliano Romagnolo Cavalieri del Lavoro e Camera di Commercio di Bologna.

 

Intervenendo alla conferenza, Cooper non ha mancato di stupire i partecipanti mostrando loro il modello originale con cui fece quella famosa prima chiamata, componendo il numero del suo rivale alla AT&T: “Ciao Joe, indovina? Sono sotto il tuo ufficio e ti sto chiamando con un cellulare…” furono le sue prime parole.

“Sono orgoglioso di questa invenzione quando vedo che fa vivere meglio le persone, specie nelle aree povere del mondo, in India o in Africa. Anche perché la tecnologia non ha alcun significato senza gli esseri umani”, ha detto soffermandosi quindi sulle future evoluzioni della tecnologia: le applicazioni in ambito sanitario, ma anche le connessioni abilitate dai social network.

“La creatività e l’innovazione vengono stimolate dall’interazione tra gli uomini. Storicamente questa interazione avveniva in riunioni, sia faccia a faccia che con le tecniche di  telecomunicazione. Ma oggi – ha sottolineato – grazie a Internet e ai social network le persone sono connesse sempre e in ogni luogo, è dunque il momento di rivedere il concetto di collaborazione creativa. Credo che i social network consentiranno in futuro una nuova rivoluzione”

“Oggi – ha aggiunto – andiamo dal medico e otteniamo un esame approfondito della nostra situazione in quel preciso momento, ma in futuro grazie alla tecnologia sarà possibile avere uno screening ininterrotto e permanente, per esempio con chip sotto pelle che sapranno analizzare i nostri parametri vitali continuamente. In questo modo sarà possibile prevedere linsorgere di una malattia e intervenire per tempo“.

 

L’intervento alla conferenza dell’inventore del microprocessore, Federico Faggin, è stata occasione anche per ripercorrere la storia di un’altra grande innovazione tecnologica, il touch iPad, oggi montato da più di un miliardo di cellulari, computer e tablet nel mondo.

“La maggior parte dei computer montava la track ball, che però aveva un sacco di problemi di manutenzione e disservizi. Abbiamo riunito i migliori ingegneri e nel giro di un mese abbiamo creato il touch iPad”, ha ricordato Faggin prima di concentrarsi sull’enorme cambiamento portato nelle nostre vite dal web. “Per lavorare a un progetto fino a trent’anni fa avrei avuto bisogno di settimane per raccogliere le informazioni necessarie. Oggi, grazie a Internet, mi servono solo poche ore, è incredibile”.

 

Grazie alla partnership con Telecom Italia e alla partnership con Lepida SpA, che ha curato le riprese delle giornate del 29 e 30 settembre, è stato possibile seguire on demand su www.telecomitalia.com/mic e su www.mic-conference.org i contenuti delle tre giornate e, in live streaming, l’intera giornata del 1° ottobre.

“È significativo che il Marconi Prize venga assegnato quest’anno a Bologna a Martin Cooper, che con l’invenzione del telefono cellulare ha combinato i risultati delle ricerche di due grandi scienziati italiani: Guglielmo Marconi e Antonio Meucci, che sono assieme ricordati al Museo Marconi”, ha commentato Gabriele Falciasecca, presidente della Fondazione Marconi.

 

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