Servizi video: nel 2020 mercato da 355 mld di euro. Broadcaster in difficoltà davanti all’avanzata degli OTT

di Raffaella Natale |

Secondo IDATE, tra otto anni la connected Tv rappresenterà il 63% del mercato dei nuovi servizi OTT.

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Connected Tv

Cosa riserva il futuro alla Tv? Il Rapporto di IDATENext Gen 2020‘ illustra gli scenari possibili del mercato televisivo, individuando ostacoli e innovazioni che ne rivoluzioneranno il contesto.

Gilles Fontaine, Deputy CEO di IDATE e Project Manager di questo Rapporto, ha dichiarato: “Assisteremo all’emergere di tre modelli di distribuzione: il packager (l’attuale modello del cavo e del satellite), il digital store (piattaforma aperta che rende tutti i contenuti disponibili agli spettatori), e il self-supply (grazie alla rottura del legame esclusivo tra reti d’accesso e televisori)”.

 

I nuovi servizi on-demand aumenteranno la loro quota sul mercato mondiale dei video, specie nei Paesi sviluppati, passando dal 3% del 2011 al 12% del 2020.

Tra otto anni, la connected Tv sarà un mercato significativo e rappresenterà il 63% del comparto dei nuovi servizi OTT, con l’arretramento dei pc.

Di conseguenza, si contrarrà la fetta dei network televisivi su mercato dei nuovi servizi.

 

Secondo IDATE, il mercato mondiale dei servizi audiovisivi rappresenterà 355 miliardi di euro nel 2020 contro i 233 miliardi del 2011, vale a dire una crescita media annua del 4,7%.

La crescita si differenzierà a seconda delle regioni: mentre lo scorso anno i 5 principali Paesi europei, il Giappone e gli Stati Uniti rappresentavano l’80% dei mercati dei servizi video, tra otto anni la loro quota non sarà che del 60%.

 

Varieranno anche i tassi di crescita dei Paesi sviluppati: negli USA (CAGR 2011-2020 dello 0,3%), la maturità del mercato della pay-Tv e la spietata concorrenza dei servizi OTT peserà sulle entrate del settore.

In Europa, IDATE rileva che Italia e Spagna dispongono di un margine di crescita sul mercato della tv lineare maggiore rispetto a quello di Francia o Gran Bretagna. Mentre per quanto riguarda la Germania, IDATE ritiene che la struttura del mercato del cavo continuerà a rendere difficile lo sviluppo della pay-Tv.