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5G, le telco contro i GAFA: ‘Noi paghiamo, ma loro ci guadagnano’

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Cresce negli Usa, ma anche nella Ue, il dibattito sul 5G. La corsa al nuovo standard vale la pena per Telco?

Cresce negli Usa, ma anche nella Ue, il dibattito sul 5G. La corsa al nuovo standard vale la pena per Telco? Secondo alcune analisi comparse su Bloomberg ma anche su Le Monde, la corsa delle telco per la realizzazione delle nuove reti sarebbe in primo luogo un assist per i rivali di sempre, quei GAFA che se la ridono sotto i baffi degli sforzi degli operatori senza mettere mano al portafoglio. Da tempo le telco si lamentano dei “vantaggi abusivi” degli OTT, che pur non finanziando in alcun modo la realizzazione delle nuove reti, ne sono tuttavia i primi beneficiari.

La corsa delle telco, OTT stanno a guardare

AT&T, Verizon e T-Mobile si sfidano ventre a terra per realizzare in tempi stretti le nuove reti 5G. Una lotta che secondo Bloomberg non fa altro che avvantaggiare OTT come Apple e Amazon.  

Quali saranno le killer applicazioni del 5G? Tutti se lo chiedono, di certo i Vertical creeranno tutta una nuova gamma di servizi ultraveloci disegnati in primo luogo per il mondo del business e dell’industria.

Per quanto riguarda il segmento consumer, ancora non si sa bene come veicolare il messaggio del 5G. Ed è anche per questo che ancora non si vede un’adozione di massa del nuovo standard nel segmento B2C.

La lezione del passato

Ma guardando al passato, l’esperienza racconta che ogni passaggio ad una nuova generazione di telefonia mobile ha portato con sé grosse conseguenze industriali. L’evoluzione al 3G ha aperto la strada alla creazione dell’iPhone da parte di Steve Jobs. In seguito, il passaggio al 4G Lte ha dato il via a nuovi servizi innovativi via smartphone come ad esempio FaceTime, TikTok e Uber.

Ben presto, stiamone certi, anche il 5G darà il via ad una nuova generazione di app e gadget imperdibili per il segmento consumer.

Segmento consumer

Sarà molto importante nella corsa al primato del 5G la percezione dei consumer: chi sarà percepito come il leader di questa nuova generazione si guadagnerà un posto al sole per il prossimo decennio. Negli Usa, Verizon è stato considerato il leader del 4G, un’era cominciata intorno al 2010. L’arena del wireless americano ha poi vissuto un’epoca di guerra dei prezzi innescata da T-Mobile che tuttavia l’ha lasciata ben alle spalle come valori di borsa rispetto ai pesi massimi come Facebook, Amazon.com, Apple, Netflix e la casa madre di Google Alphabet e per finire Microsoft

La storia ci racconta, prosegue Bloomberg, che gli investitori prediligono le app innovative dei Big Tech rispetto agli operatori che le rendono fattibili tramite le reti che realizzano e il traffico dati che gestiscono.

L’esperienza insegna che c’è molto più valore nel creare la prossima use case del 5G piuttosto che nel controllo delle reti che la rendono fattibile.

Telco investimenti miliardari per lo spettro

Tutto ciò non ha fermato gli operatori Usa, AT&T e Verizon, dall’investire miliardi per competere con T-Mobile che ha preso per prima il largo nel 5G grazie allo spettro radio ereditato dalla fusione con Sprint.

E gli operatori si concentrano sul core business delle reti. AT&T ha annunciato lo spin off della divisione media, WarnerMedia, che sarà assorbita da Discovery. AT&T ha anche disinvestito da DirectTV.

Due settimane prima Verizon ha venduto i suoi media brand, compreso AOL e Yahoo.

Nel contempo, invece, Amazon ha messo sul piatto 8,45 miliardi di dollari per rilevare il cinema di MGM.

Porte girevoli

Insomma, mentre i giganti del tech stanno abbracciando il business dell’entertainment, gli operatori wireless ne stanno uscendo a gambe levate per avere le mani libere e investire in future aste per lo spettro radio.  

Aste che pesano come macigni sulle casse degli oepratori. Nell’ultima gara Verizon ha speso ben 53 miliardi di dollari, mentre AT&T si è fermata a 28 miliardi.

Attualmente gli operatori stanno combattendo con piani e sconti tariffari per accaparrarsi nuovi clienti 5G. In attesa della nuova killer application, che molto probabilmente arriverà da un business contiguo. Media? Entertainment?