VoIP: per Ovum, i servizi OTT faranno perdere alle telco ricavi per 479 mld di dollari nei prossimi 8 anni

di Alessandra Talarico |

Attualmente, la voce rappresenta una piccola frazione del traffico complessivo, ma è ancora un importante fonte di reddito per gli operatori: un servizio ad alto margine la cui monetizzazione è priva di problemi e che ha ancora un potenziale di crescita.

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I servizi di telefonia su internet offerti dagli operatori over-the-top non arriveranno a sostituire quelli tradizionali, ma costeranno caro alle telco che nei prossimi 8 anni perderanno ricavi stimati da Ovum in 479 miliardi di dollari.

I ricavi degli operatori telefonici – spiegano gli analisti – sono stati erosi dalla competizione e dalla saturazione dei mercati.

Nel report “The Future of Voice“, Ovum prevede che i ricavi complessivi degli operatori (inclusi i contratti sulla rete fissa) scenderanno mediamente del 2,4% all’anno tra il 2012 e il 2020, passando da 970 miliardi a 799 miliardi di dollari.

 

L’impatto del VoIP OTT sui ricavi del comparto fisso è già stato significativo e nei prossimi anni potrà solo aumentare e per gli operatori mobili, sottolinea Ovum, l’impatto sarà ancora più forte: nei prossimi 8 anni, quindi, le perdite di ricavi cumulate si attesteranno a 479 miliardi, pari al 6,9% dei ricavi voce complessivi.

 

I tentativi degli operatori di differenziare i servizi voce così da dare valore aggiunto alle loro offerte e poter ritoccare al rialzo i prezzi, sono ancora tutti da verificare sul campo.

Le offerte voce in alta definizione potrebbero registrare un certo successo ma secondo gli analisti sono difficili da monetizzare e, se non ci sarà interoperabilità, i servizi Rich Communication Suite (RCS) non riusciranno a competere con quelli degli OTT in termini di innovazione e funzionalità.

Mancano, quindi, prove tangibili che l’LTE aprirà la strada a nuovi servizi voce e, quindi, a nuove entrate per gli operatori.

 

Attualmente, la voce rappresenta una piccola frazione del traffico complessivo, ma è ancora un importante fonte di reddito per gli operatori: un servizio ad alto margine la cui monetizzazione è priva di problemi e che ha ancora un potenziale di crescita.

La maggior parte degli utenti sia nei mercati emergenti che in quelli maturi continuano a pagare i servizi ‘al minuto’, nonostante il proliferare di offerte flat.

 

Gli analisti infine sottolineano che il mercato delle offerte VoIP non resterà così a lungo: le telco dovranno considerare che la qualità dei servizi voce in rete è in costante miglioramento e gli OTT non devono cullarsi sul loro successo, potrebbe presto arrivare un player fin qui sconosciuto a sovvertire gli attuali equilibri.