Il piano

Vivendi: Telecom Italia e Mediaset cruciali nella strategia di Bolloré

di |

Oggi all’assemblea degli azionisti di Vivendi i dettagli sulla strategia di Bolloré per il mercato italiano: nel mirino Telecom Italia ma anche Mediaset.

L’attenzione di Vincent Bolloré è concentrata su Telecom Italia e Mediaset. Il presidente di Vivendi sa bene che proprio in Italia si giocherà la più importante sfida della media company sul mercato dei contenuti.

Non a caso oggi, illustrando all’assemblea annuale dei soci la strategia del gruppo – che comprende anche la major discografica Universal Music e la pay tv CanalPlus – ha detto chiaramente: “I gruppi di tlc, come Telecom Italia in cui presto entreremo come azionisti di riferimento, sono importanti per la diffusione dei contenuti”.

E sempre oggi, riguardo alla gestione da parte di Vivendi della sua quota in Telecom Italia, l’amministratore delegato Arnaud de Puyfontaine, ha commentato: “E’ troppo presto per essere precisi, ma se ci sono cose che si possono fare insieme, in termini strategici, credo che sia un’opportunità“. Puyfontaine ha anche sottolineato che il gruppo francese non vuole essere “un azionista finanziario” ma “un buon azionista“.

 

Vivendi rileverà da Telefonica l’8,3% del capitale votante di Telecom Italia nell’ambito della cessione della controllata brasiliana Gvt al gruppo spagnolo.

In materia di acquisizioni “non siamo soddisfatti, e non ci accontenteremo dell’acquisto di Dailymotion nel 2015″, ha dichiarato Bolloré, durante l’assemblea degli azionisti, precisando che il 12 maggio “un comitato strategico” presenterà ai vertici della società “delle piste” per possibili ulteriori acquisizioni. Su cui però, ha aggiunto, “dobbiamo stare molto attenti”, perché “le cose non si possono comprare a qualsiasi prezzo”.

Riguardo alla possibilità di acquisto della società editrice di stampa Amaury, ha sottolineato: “Non commenteremo alcuna ipotesi di acquisizione”, perché “la posizione della casa” è di non rispondere a questo tipo di domande o indiscrezioni.

Bolloré tiene comunque d’occhio l’Italia dove ieri è stato presentato l’accordo tra Telecom e Sky per la trasmissione dei contenuti della pay tv sulla fibra ottica dell’operatore tlc.

Quella stessa fibra sulla quale presto, come ha confermato l’amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano, potrebbero viaggiare anche i contenuti di Vivendi.

E la telco sta al contempo trattando anche con Mediaset.

Oggi Patuano ha ribadito: “Siamo in avanzate discussioni con Mediaset per un accordo sui contenuti“. Aggiungendo: “Abbiamo sempre detto che considero la nostra rete una piattaforma aperta e Mediaset ha tanti clienti e contenuti di qualità“, pertanto “abbiamo un interesse concreto”

Ricordiamo però che resta ancora aperta l’opzione della partnership tra Vivendi e Mediaset Premium.

Insomma Bolloré ha davanti a sé una bella sfida e il fatto che sia il maggiore azionista, oltre che di Vivendi, di Mediobanca gli rende il gioco facile.

Bolloré dal suo ingresso in Mediobanca nel 2002 ne ha fatta di strada e resta ancora uno dei pochi industriali francesi ad aver fatto dell’Italia uno dei suoi assi strategici, al punto da essere oggi considerato elemento chiave sia per Telecom Italia che per Mediaset, addirittura in vista di una visione tra le due aziende.

Ma forse qui entriamo sul terreno della fanta-finanza.

Un dato è certo, Bolloré ha le capacità e le disponibilità per incidere in profondità sul mercato italiano delle tlc e dei media.

“Ho fatto entrare Bolloré in Mediobanca, ho presentato Al Waleed a Mediaset nel 1995, e convinto Murdoch a tornare in Italia nel 2003“, ama dire il finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar che oggi è entrato nel Consiglio di sorveglianza di Vivendi.

In ogni fase delle operazioni di Bolloré in Italia, dal suo ingresso in Mediobanca nel 2002 alla vendita di Gvt a Telefonica la scorsa estate, Ben Ammar, noto per il rapporto di stima che lo lega a Silvio Berlusconi, ha sempre giocato un ruolo decisivo grazie alla sua grande conoscenza del mercato italiano.

Nonostante qualche incidente di percorso, in Italia Bolloré ha contributo a rendere dinamico il ‘salotto buono’ degli affari dell’establishment.

La stampa continua intanto a ipotizzare le prossime mosse del top manager francese e si domanda quali siano le sue vere ambizioni: vuole diventare il nuovo magnate dei media accanto a Murdoch e Bertelsmann? Vuole acquistare Sky?

Presto Vivendi sarà il primo azionista di Telecom Italia e allora forse dovrà scegliere se prendere il controllo dell’operatore tlc o interessarsi al futuro di Mediaset.

“Vivendi punta ai media e non alle telecom“, asserisce un esperto del settore.

Il solo punto a sfavore di Bolloré è la mancanza di una canale diretto con Matteo Renzi. Ma come qualcuno osserva “Bolloré ha un profilo che non dovrebbe dispiacere al presidente del Consiglio”.

Sicuramente nei prossimi mesi saranno più chiare le strategie dell’industriale francese ma già sappiamo che modificheranno gli equilibri del mercato italiano.