l'attesa

Diritti Serie A, la Lega col fiato sospeso. Il verdetto il 7 maggio?

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Lunedì 7 maggio potrebbe essere il giorno decisivo per la partita sui diritti tv della Serie A. Convocata a Roma l’assemblea della Lega che potrebbe optare per un terzo bando e nella stessa giornata è atteso il verdetto del Tribunale di Milano sul ricorso di Sky contro i pacchetti di Mediapro.

“Con molta probabilità il giudice del Tribunale Civile di Milano deciderà lunedì 7 maggio” sul ricorso presentato da Sky contro i pacchetti pubblicati da Mediapro con cui vorrebbe rivendere i diritti televisivi 2018-2021 del campionato di Serie A.

È quanto appreso Mf-Dowjones da una fonte a conoscenza dei fatti, che precisa come lo slittamento è da imputare alla consistente mole di documenti che le parti hanno presentato davanti al giudice.

Domani alle ore 10 è fissata l’udienza di discussione delle parti, nella quale si incontreranno davanti al presidente della Sezione impresa Claudio Marangoni i legali della società spagnola (che chiede la revoca dell’ordinanza cautelare) e quelli dell’emittente satellitare (che ha presentato il ricorso d’urgenza ottenendo la sospensione). Il giudice si riserverà e la decisione potrebbe arrivare nel giro di pochi giorni. L’ordinanza dello scorso aprile è un provvedimento provvisorio (in fase cautelare e non di merito) che è stato preso senza la discussione tra le parti in aula, che avverrà domani a porte chiuse.

Il ricorso presentato dalla pay tv, guidata da Andrea Zappia, ruota intorno a due punti:

  • L’assenza dei prezzi minimi per i 7 pacchetti presentati dal gruppo sino-spagnolo.
  • La natura editoriale del bando proposto dagli spagnoli. In particolare Sky ritiene che Mediapro voglia esercitare un ruolo di natura editoriale e non di puro intermediario indipendente, come vincolato dall’Antitrust“è tenuto a svolgere un’attività di intermediazione di diritti audiovisivi, rivendendo i diritti ad altri soggetti con modalità eque, trasparenti e non discriminatorie”. Ossia Mediapro non può fare concorrenza agli operatori della comunicazione, ma fare l’intermediatore finanziario.

Dunque il 7 maggio potrebbe, davvero, essere il giorno più importante per la partita sui diritti tv del campionato di calcio di Serie A, che inizia il 19 agosto. Nella stessa giornata, è stata convocata a Roma anche l’assemblea della Lega che dovrà rinnovare la governance, ma potrebbe anche decidere per un terzo bando con il quale, secondo indiscrezioni, le società di calcio sarebbero abbastanza certe di ottenere un miliardo di euro all’anno da Sky, Tim e Perform. Un nuovo bando che non contemplerebbe il canale delle Lega, posto, invece, come conditio sine qua non da Mediapro per garantire subito la fideiussione di 1,2 miliardi. Senza il Lega Channel il gruppo sino-spagnolo uscirebbe di scena? Probabilmente sì, nonostante i 64 milioni di caparra già versati. Tra l’altro, in caso di vittoria di Sky, Mediapro sarà tenuta al pagamento delle spese e dell’eventuale danno arrecato alla procedura stessa.

Quindi il 7 maggio, anche in base alla decisione del Tribunale civile di Milano, spetterà al presidente della Lega di Serie A Gaetano Miccichè cercare di trovare un punto di equilibrio: operazione non facile, anche perché Giovanni Malagò, presidente del Coni e commissario della Lega, vorrebbe giocare un ruolo da protagonista nella vicenda e sulla nomina dell’ad della Lega: il suo candidato è Marzio Perrelli, ex capo di Hsbc Italia.

“Dobbiamo porre dei correttivi e dare un’accelerata alla vicenda”, ha detto Malagò, dopo la mancata presentazione delle fideiussioni da parte di Mediapro. Il presidente del Coni aveva organizzato un vertice con Sky e Mediapro questa mattina convocando un’assemblea di Lega nel pomeriggio per relazionare i presidenti. Poi lunedì il dietrofront, “a causa di motivi personali di una delle due parti”, ovvero di Jaume Roures, il presidente e fondatore del gruppo spagnolo. Così la riunione è saltata.

Ora conta solo quella del 7 maggio, che si concluderà dopo la decisione del tribunale di Milano che dovrà esprimersi sulla regolarità dei 7 pacchetti varati dal gruppo sino-spagnolo.