Telco vs OTT, primi timidi tentativi di alleanza

di Paolo Anastasio |

Dopo l’accordo fra Telefonica e Line per servizi congiunti di instant messaging in Spagna e Sud America, all’orizzonte nuove intese per lo sviluppo di iniziative congiunte

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Gli OTT fumo negli occhi per le telco, ma le cose potrebbero presto cambiare. E’ vero che le app di instant messaging di player come Viber, WhatsApp o della giapponese Line stanno erodendo i ricavi derivanti dagli sms, una delle fonti principali dei fatturati delle telco, e che in futuro i servizi degli Ott si allargheranno sempre più all’offerta di film, libri e in alcuni casi di chiamate vocali, come nel caso di WhatsApp.

 

Ma è vero anche gli operatori europei stanno cercando il modo di siglare degli accordi con gli OTT per superare l’impasse. Per esempio, secondo Fiercewireless.com, Nimbuzz sta negoziando con un operatore europeo per il lancio nelle prossime settimane di un accordo di co-branding. La giapponese Line, che conta 400 milioni di utenti registrati a livello globale, ha già siglato un accordo con Telefonica per la fornitura di servizi di messaggistica riservato agli smartphone che girano su Firefox Os. L’accordo, annunciato a febbraio  riguarda Spagna, Venezuela, Perù, Colombia, Uruguay, Brasile a Messico.  

 

Line ha inoltre aggiunto di essere in trattativa con altri operatori europei per accordi analoghi in Francia e Germania.

 

Questo avvicinamento degli operatori agli OTT non significa un disimpegno o una scelta di retroguardia nel segmento voce e messaggistica da parte delle telco: “Il primo round dell’era degli OTT, ha vinto WhatsApp. Ma è soltanto il primo round – dice Ian Small, responsabile dei servizi di comunicazione del futuro di Telefonicail nostro obiettivo è fare in modo che nascano le Over the telco, nuovi operatori che mettano a fattor comune il meglio degli OTT e delle telco tradizionali. Bisogna avere una visione più sfumata degli OTT, per decidere in cosa allearsi, dove prendere le redini e come competere”.