HP: a rischio 30 mila posti di lavoro

di Alessandra Talarico |

I numeri del ridimensionamento non sono ancora certi, ma alcune fonti vicine all’azienda avrebbero confermato le notizie rimbalzate sulla stampa che parlano di un minimo di 25 mila licenziamenti.

Stati Uniti


Meg Whitman

Circa 30 mila dipendenti HP rischiano il posto nell’ambito di un piano di ristrutturazione che dovrebbe essere ufficializzato la prossima settimana in concomitanza con la presentazione dei risultati finanziari.

I ‘tagli’ riguarderebbero dall’8% al 10% della forza lavoro dell’azienda, che occupa attualmente circa 300 mila persone in tutto il mondo, e sarebbero funzionali al rilancio degli investimenti e della crescita in un momento in cui le vendite di Pc soffrono dell’avvento dei tablet e la società non si è mostrata pronta a preparare una propria offerta cloud.

 

La notizia era attesa dagli analisti, dopo che a marzo l’azienda aveva annunciato la fusione delle divisioni Pc e stampanti nell’ambito della riorganizzazione volta a ottenere risparmi sui costi e a rilanciare la crescita.

Sempre a marzo, durante l’assemblea generale degli azionisti, il Ceo Meg Whitman – salita al timone sei mesi prima – aveva evidenziato le forti difficoltà finanziarie dell’azienda, che risalivano a suo dire alla metà del 2010.

 

I numeri del ridimensionamento non sono ancora certi, ma alcune fonti vicine all’azienda avrebbero confermato le notizie rimbalzate sulla stampa che parlano di un minimo di 25 mila licenziamenti.

Da 10 a 15 mila posti potrebbero essere persi nella divisione servizi alle imprese, che vende servizi IT e sta registrando un declino della redditività da diversi trimestri.

La gran parte dei tagli potrebbe avvenire facendo ricorso a programmi di prepensionamento.

 

Secondo le stime degli analisti citati da Bloomberg, eliminare 18 mila posti di lavoro permetterebbe di risparmiare 1,2 miliardi e di aggiungere 50 centesimi all’utile per azione annuale.

 

Secondo le stime rese note a febbraio, il trimestre in corso dovrebbe chiudersi con risultati al di sotto delle stime degli analisti, secondo i quali la società dovrebbe chiudere il 2012 con vendite in calo del 4% a 122,4 miliardi di dollari.