eSkills Week 2012: Europa troppo debole nell’ICT. Entro il 2015 il 90% dei posti di lavoro richiederà competenze informatiche

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Antonio Tajani: ‘Sono preoccupato poiché la scarsità di offerta di personale specializzato rallenta la crescita nei settori tecnologici, con il rischio di pregiudicare la capacità d'innovazione e la competitività globale dell'Europa’.

Unione Europea


Antonio Tajani

Virtualmente tutti i giovani hanno familiarità con i giochi elettronici e con le reti sociali e sono di casa nel digitale, non sono però “digital competent“, nel senso che non hanno sufficienti cognizioni per usare il digitale in un contesto lavorativo. Per tale motivo la Commissione europea ha lanciato la Settimana europea delle competenze informatiche 2012, con l’obbiettivo di mobilitare gli operatori interessati affinché informino i giovani su come acquisire le competenze informatiche e trovare lavoro nell’economia digitale.

 

Entro il 2015 il 90% dei posti di lavoro richiederà competenze informatiche. Il numero di persone con competenze informatiche in Europa raggiungeva il 4,7 milioni nel 2007 e dovrebbe arrivare a 5,26 milioni nel 2015. In termini più generali, i posti di lavoro destinati a persone altamente qualificate dovrebbero aumentare di 16 milioni di unità tra adesso e il 2020, mentre quelli che richiedono lavoratori a bassa qualifica si ridurranno di circa 12 milioni di unità. Questa enorme richiesta di maggiori competenze può essere soddisfatta soltanto acquisendo competenze informatiche. Si tratta di una condizione essenziale per essere occupabile, apprendere e trovare un lavoro online.

 

Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione Ue, responsabile per l’industria e l’imprenditoria, ha affermato: “I giovani devono cogliere gli aspetti professionali del mondo digitale. Sono preoccupato poiché la scarsità di offerta di personale specializzato rallenta la crescita nei settori tecnologici, con il conseguente rischio di pregiudicare la capacità d’innovazione e la competitività globale dell’Europa. Questo aspetto acquista ancora maggiore importanza nell’attuale contesto economico. È essenziale accrescere la creatività in modo da incoraggiare l’imprenditorialità e la creazione di nuove aziende”.

 

La capacità dell’industria europea di competere e innovare è sempre più legata all’uso innovativo ed efficiente delle tecnologie ICT. Questo fenomeno subirà un’accelerazione in futuro. Il settore delle ICT crea il 5% del PIL europeo con un valore di mercato annuo pari a 660 miliardi di euro e contribuisce ulteriormente alla crescita della produttività grazie all’investimento nelle ICT in tutti i settori: nonostante la crisi economica la manodopera nel settore delle ICT ha continuato a crescere in Europa a un ritmo del 3%; entro cinque anni il 90% di tutti i posti di lavoro richiederà capacità tecniche in tutti i settori (IDC); via via che l’UE si trasforma in una società basata sui saperi, i posti di lavoro che richiedono un’istruzione elevata passeranno dal 25 al 31%; l’Europa risente sempre di più di una carenza di personale specializzato nelle ICT: entro il 2015 mancheranno ben 700.000 operatori aventi competenze in tale settore.

 

Nell’ultimo decennio i dirigenti aziendali hanno ribadito che l’UE non produceva un numero sufficiente di persone competenti nelle ICT. Il possesso di competenze informatiche rappresenta un vantaggio per i lavoratori altamente qualificati in un settore in rapida crescita mentre i lavoratori a bassa qualifica o che hanno qualifiche inadeguate diventano sempre più vulnerabili. L’industria cerca i talenti migliori lì dove si trovano, attingendo ad una base di reclutamento su scala mondiale. In tale contesto le competenze informatiche sono essenziali per la competitività e l’attrattiva dell’Europa in quanto regione economica.

 

L’Europa si trova inoltre ad affrontare una crescente disoccupazione che vede 23 milioni di persone senza lavoro e registra una disoccupazione giovanile a un livello del 21% (Fonte: Eurostat). L’OCSE ha effettuato ricerche da cui emerge che l’istruzione superiore ha un impatto quantitativo sull’occupabilità e sulle potenzialità retributive (Education Indicators In Focus). Statistiche pubblicate nel 2011 indicano che nei paesi aderenti all’OCSE l’83,6% delle persone tra i 25 e i 64 anni con un livello d’istruzione terziario aveva un posto di lavoro, rispetto al 56% di coloro che erano sprovvisti di un diploma d’istruzione secondaria superiore. Analogamente, il divario retributivo tra le persone con un’istruzione superiore e quelle che ne sono sprovviste è stato stimato al 57%.

 

In tale contesto la crisi ha messo a nudo profonde debolezze strutturali nei nostri mercati del lavoro. Nel gennaio 2012 il tasso di disoccupazione ha registrato nell’UE un picco al 10,1%. La disoccupazione giovanile ha raggiunto un nuovo massimo storico di 22,4%. Essa supera il 20% in circa due terzi dei paesi ed è prossima al 50% in Spagna e in Grecia, mentre è inferiore al 10% in Germania, Austria e Paesi Bassi. A questa situazione si affianca anche un calo del numero di laureati nelle ICT a partire dal 2005.

 

Per porre rimedio alla situazione la Commissione ha adottato nel 2007 una Comunicazione su “Competenze informatiche – e-Skills – per il 21° secolo” che prevede una strategia di lungo termine in tema di competenze informatiche. Si sono registrati buoni progressi: è disponibile un quadro europeo delle competenze informatiche, gli Stati membri promuovono un numero crescente di iniziative nel campo delle competenze informatiche e l’industria delle ICT ha posto in atto numerosi partenariati. Ma ciò non basta: dobbiamo accelerare e intensificare i nostri sforzi.

 

La cerimonia di apertura della Settimana europea delle competenze informatiche si è svolta a Bruxelles il 19 marzo. La cerimonia di chiusura si terrà a Copenaghen il 30 marzo.

Durante la Settimana delle competenze informatiche si terranno in Europa diverse attività ed eventi. (r.n.)

 

 

Per maggiori informazioni:

e-Skills Week 2012