Mobile adv: GSMA e Comscore presentano Mobile Media Metrics, primo standard per la misurazione della pubblicità sui telefonini

di Alessandra Talarico |

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L’associazione GSMA in collaborazione con la società di marketing research ComScore, ha messo a punto il primo sistema standardizzato per misurare il mobile advertising: GSMA Mobile Media Metrics (MMM)

Il sistema – una soluzione ‘pionieristica’, l’hanno definita i due partner – si basa sui dati di navigazione, resi anonimi naturalmente, raccolti dai 5 operatori mobili britannici: O2, Vodafone, Orange, T-Mobile e 3UK.

 

Le metriche mensili includono dati relativi ai visitatori unici, al numero di pagine visualizzate e al numero totale di minuti e forniscono un quadro completo del consumo pubblicitario sulle reti mobili, permettendo ad aziende e agenzie di progettare campagne “efficaci e mirate” per il telefonino.

 

In base ai dati forniti da GSMA e Comscore, per esempio, il Regno Unito ha registrato quasi 16 milioni di utenti internet mobili a dicembre per un totale di 6,7 miliardi di pagine e 4,8 miliardi di minuti passati online dal telefonino. Di questi, ci sono stati quasi 5 milioni di visitatori unici su Facebook e 4,57 milioni di visitatori su Google.

 

Questi parametri sono completati da alcuni dati demografici, raccolti su base opt-in (quindi col previo consenso degli interessati) da un piccolo panel di utenti mobili.

 

“Il lancio di Mobile Media Metrics nel Regno Unito, il nostro primo mercato, accelererà la crescita del mercato del mobile advertising”, ha dichiarato il presidente della Gsma, Rob Conway.

“Il principio alla base di Mobile Media Metrics è quello di fornire all’industria dei media preziosi strumenti di reporting e di azione, nel rispetto della vita privata delle persone. L’accesso alla misurazione trasparente – ha aggiunto – è fondamentale perché il telefonino si imponga come valido medium pubblicitario e Mobile Media Metrics è un elemento cruciale nel promuovere questo processo”

 

L’uso di internet dal telefonino sta aumentando di pari passo con la diffusione degli smartphone, usati da un quinto degli utenti mobili britannici.

 

La società di ricerca Ovum considera lo strumento messo a punto da Comscore e Gsma – l’associazione che rappresenta l’industria mondiale delle comunicazioni mobili – “…un passo necessario per affrontare uno dei fattori chiave che hanno rallentato la crescita del mobile advertising: la mancanza di parametri di misurazione standardizzati”.

“Lo standard MMM non sarà di per sé l’origine di una crescita della pubblicità mobile dalla sera alla mattina, ma sarà funzionale a dare fiducia agli advertiser, convincendo quelli più scettici che è arrivata l’ora della pubblicità sul telefonino”, ha spiegato l’analista Ovum Eden Zoller.

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