l'indagine

DSA, Breton (UE): “Apriamo procedimento su Facebook e Instagram”. Timori per le elezioni di giugno

di |

Aperta un’indagine a carico di Facebook e Instagram per possibili violazioni della legge sui servizi digitali (Dsa) in vista delle elezioni politiche europee del prossimo giugno. Al centro delle preoccupazioni di Bruxelles le ingerenze straniere nei fatti interni dell’Unione.

Il commissario Breton: “Aperti procedimenti contro Meta per sospetta violazione del Dsa”

Si ipotizza una violazione della legge sui servizi digitali (Digital service act, Dsa) da parte di Meta, società proprietaria di Facebook, Instagram e Whatsapp, nel procedimento formale avviato stamattina dalla Commissione europea.

Oggi apriamo dei procedimenti contro Meta per sospetta violazione del DSA e degli obblighi di proteggere l’integrità delle elezioni”, ha scritto in un post su LinkedIn Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno.

Al centro dell’indagine tre possibili elementi critici: “Una moderazione degli annunci considerata inadeguata e sfruttata per interferenze e truffe straniere”, l’“accesso inappropriato ai dati per monitorare le elezioni” e la mancanza di uno “strumento conforme per la segnalazione di contenuti illegali”.

I punti critici sollevati dalla Commissione

Si tratta, quindi, di evidenze negative nelle politiche e nelle pratiche della società guidata da Mark Zuckerberg relative alla gestione della pubblicità e dei contenuti elettorali.

La preoccupazione della Commissione rimane sempre una e solo una: che Facebook e Instagram favoriscano ingerenze straniere e propaganda antieuropea prima e durante le elezioni politiche di giugno per il rinnovo del Parlamento europeo.

Meta è inoltre apparsa manchevole, agli occhi di Bruxelles, di un adeguato strumento ‘terzo’ di monitoraggio civico e politico, per raccogliere in tempo reale informazioni su possibili illeciti o abusi.
CrowdTangle è ad un passo dal pensionamento, ma non si sa ancora quale sarà il suo degno sostituto.

La Commissione sospetta, inoltre, che il meccanismo per segnalare i contenuti illegali sui servizi (“Notice-and-Action“), nonché i meccanismi di ricorso e di reclamo interni degli utenti, non siano conformi ai requisiti della legge sui servizi digitali e che esistano carenze nella fornitura da parte di Meta dell’accesso ai dati disponibili al pubblico ai ricercatori.

Cinque giorni lavorativi a Meta per rispondere

Questa Commissione ha creato mezzi per proteggere i cittadini europei dalla disinformazione mirata e dalla manipolazione da parte di Paesi terzi. Se sospettiamo una violazione delle regole, agiamo. Questo è vero in ogni momento, ma soprattutto in tempi delle elezioni democratiche“, ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Le grandi piattaforme digitali – ha aggiunto la Presidente – devono rispettare i propri obblighi e investire risorse sufficienti in questo ambito e la decisione di oggi dimostra che prendiamo sul serio il rispetto delle nostre democrazie è una battaglia comune con i nostri Stati membri”.

Meta ha cinque lavorativi per rispondere ai rilievi di Bruxelles ed offrire il proprio punto di vista.