Telco: i soci presentano ricorso contro obbligo di cedere partecipazione argentina. ‘Arbitraria’ la decisione dell’Antitrust

di Alessandra Talarico |

Argentina


Telecom Argentina

Le società riunite in Telco – la holding che controlla Telecom Italia – faranno appello contro la decisione dell’Antitrust argentino di obbligare il gruppo italiano a vendere la propria quota in Telecom Argentina entro un anno.

Lo riferisce il quotidiano economico El Cronista, secondo cui Telefonica, Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo considerano ‘arbitraria’ la decisione della Commissione nazionale per la tutela della concorrenza (CNDC) sia per quanto riguarda l’obbligo di cedere la quota in Sofora – la holding che controlla il gruppo tlc argentino – sia riguardo le modalità e la tempistica della dismissione.

 

Il calendario per la cessione della quota detenuta da Telecom Italia in Telecom Argentina è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale giovedì scorso e, rispetto alle iniziali disposizioni, introduce alcune novità  riguardo la tempistica della vendita e gli obblighi del gruppo italiano: fino al 25 febbraio, dunque, Telecom Italia potrà procedere a una vendita senza condizionamenti da parte dell’autorità di regolamentazione, dopo di ché, spiega El Cronista, il CNDC – che agisce nella sfera del Ministero dell’Economia – potrà intervenire “in diversi modi”, anche, quindi, con delle sanzioni nei confronti del gruppo italiano.

 

Il conflitto tra Telecom Italia e le autorità argentine ha preso inizio nel 2007, con l’ingresso di Telefonica nell’azionariato della società italiana: il gruppo spagnolo è infatti presente sia in Telecom Argentina (attraverso Telecom Italia, che controlla il 50% di Sofora) che nel suo principale concorrente, Telefonica Argentina, di cui è proprietario. Inevitabile, dunque, la creazione di una situazione di monopolio, contro cui si sta battendo l’antitrust.

La decisione, certo, non è arrivata inattesa: la scorsa primavera l’antitrust aveva già precluso al gruppo italiano l’esercizio della call option sulle quote detenute dalla famiglia Werthein (che possiede l’altro 50% di Sofora) e aveva vietato ai consiglieri di Telecom Argentina nominati dal gruppo italiano la partecipazione ai cda.

Prima dell’estate l’ad della società italiana Franco Bernabè aveva quindi fatto sapere di aver dato mandato a Credit Suisse per verificare l’eventuale interesse del mercato.

 

Sull’obbligo di cessione della quota di Telecom in Sofora è intervenutà anche la SEC, l’autorità di controllo della Borsa americana, secondo cui dietro la decisone del CNDC potrebbe nascondersi l’ingerenza della coppia presidenziale Nestor e Cristina Kirchner, e del tandem di imprenditori a loro molto vicino composto dall’imprenditore Eduardo Eurnekian (CEO di Corporacion America) e Ernesto Gutierrez (patron di Aeropuertos Argentina 2000), che avrebbe delle mire sul gruppo tlc.

Secondo indiscrezioni di stampa, in corsa per l’eventuale acquisizione ci sarebbero – oltre a Eurnekian e Gutierrez – anche il gruppo Clarín, il magnate messicano Carlos Slim e lo stesso gruppo Werthein, ma anche il fondo d’investimento Pegasus e l’emittente televisiva via cavo Telecentro.

 

La scorsa settimana, tra l’altro, il governo argentino ha annunciato l’intenzione di voler comminare una multa da 19 milioni di euro a Telefonica per non aver notificato l’ingresso in Telco alle autorità, così come prevede la legge in caso di operazioni che hanno effetto sul mercato locale.

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