Telecom Italia pronta a uscire dal mercato Argentino. Bernabè, ‘Non abbiamo intenzione di vendere ma valuteremo offerte interessanti’

di Alessandra Talarico |

Italia


Franco Bernabè

E’ arrivata ieri la prima conferma ufficiale sulla volontà di Telecom Italia di abbandonare il mercato argentino delle telecomunicazioni.

Sin qui il gruppo aveva sempre sostenuto che l’obiettivo principale era quello di valorizzare Telecom Argentina, ma ieri, l’Ad Franco Bernabè ha spiegato che se arrivasse un’offerta interessante potrà essere considerata anche la cessione.

A pesare sulla decisione, anticipata ampiamente dalla stampa nelle scorse settimane, la decisione dell’Antitrust di vietare al gruppo italiano l’esercizio della call option sulle quote detenute dalla famiglia Werthein in Sofora – holding di controllo del gruppo telefonico argentino di cui oggi Telecom detiene il 50% – per ottenere il controllo della società.

L’Authority ha quindi vietato ai consiglieri di Telecom Argentina nominati dal gruppo italiano la partecipazione ai cda della società.

 

L’Antitrust contesta a Telecom la possibile situazione di monopolio che si creerebbe a causa della contemporanea presenza di Telefonica, proprietaria di Telefonica Argentina, in Telecom Italia (attraverso Telco) e, quindi, in Telecom Argentina.

 

Bernabè, a margine di un convegno sul management organizzato da Ruling Companies a Milano, ha difeso il lavoro portato avanti dal gruppo in questi anni, che ha trasformato Telecom Argentina in un’azienda “prospera, in crescita e con ottima redditività”.

 

“In Argentina – ha puntualizzato il numero uno di Telecom Italia – ci siamo stati e ci stiamo bene. Certo è che se ci fossero offerte interessanti, potremmo prendere anche in considerazione una cessione, ma non abbiamo l’obiettivo di vendere”.

 

La quota di Telecom Italia nel gruppo telefonico argentino è valutata circa 300 milioni di euro. La vendita della quota – che molto probabilmente potrebbe essere riscattata dalla stessa famiglia Werthein – potrebbe avere ramificazioni anche nella vendita della divisione internet tedesca Hansenet, da cui la società italiana conta di guadagnare almeno 1 miliardo di euro.

In corsa per l’acquisizione di Hansenet, che opera col marchio Alice e ha 2,3 milioni di abbonati, ci sarebbe anche Telefonica, che in Germania controlla O2: l’acquisizione della divisione internet di Telecom Italia permetterebbe al colosso spagnolo di diventare il maggiore competitor di Deutsche Telekom nella telefonia fissa, tanto più che il gruppo già fornisce alla società il servizio dsl attraverso la sua filiale tedesca O2, e “avrebbe l’ultima parola” come potenziale compratore.

 

Secondo gli analisti, un’eventuale uscita di Telecom Italia dal mercato Argentino consentirebbe al gruppo di Alierta di diventare operatore dominate nel Paese e potrebbe essere ‘ripagata’, con un’offerta molto generosa per Hansenet.

 

L’Ad di Telecom ha quindi bollato come ‘farneticazioni’ le voci relative al suo prossimo addio alla società telefonica: si tratterebbe di stupidaggini montate ad arte dagli hedge funds.

 

Il manager ha sottolineato che il suo obiettivo – che dovrebbe essere poi quello di tutti gli amministratori di grandi aziende come Telecom Italia – è quello di ottenere risultati duraturi sul lungo periodo e ha criticato la moderna tendenza alla “finanziarizzazione” del ruolo dell’amministratore delegato, che, in base a questa visione, è portato a puntare sui risultati immediati e sulla visibilità mediatica, che sono però fonti di rischio perché, ha concluso, “distraggono da quelle che sono le vere priorià per l’azienda”.

Per la sola giornata del 29 giugno le pubblicazioni sono sospese e verranno riprese la mattina del 30 giugno.