Telecom Italia: presentati all’Antitrust gli impegni per risolvere l’istruttoria relativa ai clienti morosi

di Alessandra Talarico |

Italia


Telecom Italia

Telecom Italia ha presentato gli impegni relativi all’istruttoria avviata dall’Antitrust lo scorso dicembre, per presunto abuso di posizione dominante nel settore della telefonia fissa.

 

L’istruttoria è stata aperta per verificare se alcune previsioni comprese nelle condizioni generali di abbonamento al servizio di telefonia di Telecom – nella fattispecie le pretese in merito all”eredità’ che i nuovi utenti di una linea ricevono dal vecchio intestatario, comprese le morosità – rappresentino un abuso della posizione dominante della società nei confronti dei consumatori.

 

Secondo gli impegni pubblicati sul sito dell’Agcm, dal prossimo giugno la società telefonica potrà subordinare l’attivazione dell’abbonamento al pagamento delle morosità pregresse esclusivamente “nel caso vi siano gravi indizi che la relativa richiesta sia fraudolentemente preordinata alla generazione di nuove insolvenze”.

 

Questa facoltà, inoltre, potrà essere esercitata solo in presenza di un “qualificato rapporto di collegamento tra il cliente moroso e il richiedente la nuova attivazione”.

A chi richiede una nuova attivazione su una linea ‘morosa’, non potrà in ogni caso essere chiesta documentazione aggiuntiva rispetto a quella richiesta alla clientela ordinaria.

 

Per garantire la piena osservanza degli impegni e ridurre al minimo il margine di errore, Telecom si impegna infine a rafforzare il programma di formazione e aggiornamento degli addetti che  sono a contatto con i clienti nell’ambito del controllo dell’accesso e della gestione delle frodi.

 

L’apertura dell’istruttoria è stata dettata dalla constatazione che alcuni articoli delle Condizioni generali di abbonamento ai servizi Telecom Italia dispongono, espressamente, che Telecom possa richiedere, “…in caso di domande di nuovo abbonamento, di trasloco o di subentro, presentate da persone conviventi o comunque coabitanti con un cliente moroso, il pagamento delle somme dovute. Analoga richiesta può essere avanzata nei confronti delle persone giuridiche, imprese, enti o associazioni a qualsiasi titolo partecipate dal cliente debitore”.

 

Un atteggiamento che secondo l’Agcm ha come conseguenza quella di ostacolare non solo l’accesso ai servizi Telecom – i cui costi risulterebbero molto superiori al necessario e al tollerabile – ma anche la fruizione dei servizi voce e dati offerti dalla società e dai concorrenti.

 

L’abuso di posizione dominante nei confronti dei sempre più bistrattati clienti Telecom, costretti il più delle volte a sottoscrivere un abbonamento con l’ex monopolista per non dovere incorrere nei lunghissimi ‘tempi tecnici’ necessari all’attivazione dei servizi dei concorrenti, consisterebbe per l’Autorità “…nel subordinare l’attivazione di una nuova linea telefonica (o il subentro) al pagamento di un corrispettivo da chi non è debitore, non correlato ad alcuna controprestazione da parte dell’impresa”.

Gli impegni, che saranno attuati a partire dal giugno 2008 per consentire i necessari adeguamenti dei sistemi operativi interni, consistono nella modifica sia delle previsioni contenute nelle Condizioni Generali di Abbonamento ai servizi di telefonia offerti da Telecom, sia delle procedure operative connesse all’applicazione delle previsioni stesse.