R&D: la Ue chiede agli Stati membri un miglior uso dei Fondi di finanziamento per innovazione e politiche di coesione  

di Raffaella Natale |

Unione Europea


Commissione europea

E’ necessario che i Fondi di finanziamento della Ue, vengano usati in modo corretto e coerente. Solo così l’Unione potrà dare un forte contributo allo sviluppo economico e sociale degli Stati membri.

In un documento politico presentato ieri, la Commissione ha fornito alcune guidelines alle Autorità nazionali e regionali sul modo di combinare i programmi politici con il finanziamento di innovazione e ricerca a titolo del VII Programma Quadro e del Programma Quadro per la competitività e l’innovazione.

Anche se la Commissione indica un certo numero di misure per assicurare un uso ottimale dei differenti modi di finanziamento, il documento invita anche gli Stati membri e le regioni a giocare direttamente un ruolo di primo piano usando al meglio i fondi europei messi a loro disposizione.

 

“L’innovazione può rafforzare lo sviluppo regionale e favorire un’innovazione di qualità“, ha dichiarato Danuta Hübner, il commissario Ue per la Politica regionale. Aggiungendo “Dobbiamo mettere tutto in atto per favorire questa interazione positiva tra regioni e ricerca”.

Le regioni, mettendo a disposizione il loro potenziale, possono contribuire in larga misura alla crescita, all’impiego e al miglioramento della qualità della vita di tutti gli europei“, ha aggiunto Janez Potočnik, commissario Ue per Scienza e Ricerca.

“Per questo, è necessario ripensare ai modi con cui usiamo i fondi disponibili. Se mettessero in pratica i principi che noi proponiamo, sono sicuro che le autorità nazionali e regionali disporrebbero di basi solide per assicurare lo sviluppo futuro”.

 

Le regioni che desiderano verificare il proprio potenziale di ricerca e innovazione per svilupparsi economicamente dispongono di un ventaglio di programmi di finanziamento:  

  • Gli strumenti della politica di coesione, in particolare i fondi europei di sviluppo regionale e i fondi sociali europei, che consentono gli investimenti in ricerca e innovazione sulla base di un quadro di referenza strategica nazionale. Questi investimenti contribuiscono alla realizzazione dell’agenda di Lisbona;

  • Il VII Programma Quadro di ricerca, in particolare le azioni a favore del rafforzamento delle capacità in alcune regioni (Research Potential) e finanziamento dei cluster su scala europea (Regions of Knowledge). 

  • Il Programma Quadro per la competitività e l’innovazione (CIP), che sostiene le imprese. 

Per concretizzare le prospettive di sviluppo delle regioni per ricerca e innovazione, è importante consentire un uso coerente dei differenti programmi, nel rispetto delle differenze e delle esigenze che riguardano le singole realtà nazionali. Una prima misura che faciliterà questa interazione è l’armonizzazione dei periodi coperti dai differenti Programmi (2007-2013).

 

La Commissione Ue propone diverse azioni che puntano a un migliore uso dei finanziamenti europei:  

  • Una guida pratica, da pubblicare prima della fine dell’anno, per sostenere gli istituti di ricerca e le imprese a determinare la fonte di finanziamento la più appropriata al caso;

  • Il miglioramento dello scambio di informazioni con le Autorità nazionali e regionali;

  • Regolari appuntamenti che riuniscano gli attori nell’ambito di ricerca, innovazione e sviluppo regionale per condividere idee, scambiare best practices e ottenere consulenze. 

Gli Stati membri hanno un ruolo considerevole da giocare. I loro rappresentanti in seno al Comitato consultivo scientifico, CREST, hanno già redatto un Rapporto sul modo di coordinare al meglio l’uso del Programma Quadro e dei Fondi strutturali per sostenere la R&D, che contiene orientamenti generali.

I Paesi della Ue dovranno anche sforzarsi, in collaborazione con le Autorità regionali e locali, a migliorare i meccanismi che permetterebbero un’elaborazione meglio coordinata delle azioni intraprese per i differenti programmi.

 

Per maggiori informazioni:

http://ec.europa.eu/research/research-cohesion.html

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