Tim: ricavi in crescita grazie al Brasile e ai VAS, ma in Sud America le operazioni si complicano

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Il gruppo Tim ha archiviato il primo trimestre 2005 con ricavi pari a 2,95 milioni di euro, in crescita del 9,4% rispetto al primo trimestre 2004, trainati dalle ottime performance della filiale brasiliana e del solido sviluppo dei servizi a valore aggiunto (VAS), pari a 352 milioni di euro (+17,7% rispetto al primo trimestre 2004).

L’incidenza dei VAS sul totale ricavi raggiunge il 14,9% (13,0% nel primo trimestre 2004), la percentuale dei servizi innovativi raggiunge il 31% (19% nei primi tre mesi 2004).

Si conferma anche il positivo andamento sull’attività “core” (voce e terminali) con un fatturato pari a 2.009 milioni di euro (+0,8% rispetto ai primi tre mesi 2004), mentre le linee mobili sono pari a 42,1 milioni con un incremento del 17,5% rispetto al 31 marzo 2004 e del 2,8% rispetto a fine 2004.

Le linee in Brasile raggiungono 14,7 milioni (di cui 10,2 milioni GSM), con un incremento di 1,1 milioni di linee rispetto al 31 dicembre 2004.  

 

Cresce anche l’Arpu (il ricavo medio mese per utente) che nei primi tre mesi del 2005 è pari a 28,1 euro, con una crescita del 1% rispetto ai primi tre mesi 2004, mentre l’Arpu VAS raggiunge i 4,3 euro (+13,6% rispetto al primo trimestre 2004).

 

Il risultato netto consolidato del gruppo del primo trimestre 2005 si attesta a 569 milioni di euro in crescita di 73 milioni rispetto al primo trimestre 2004, grazie alla plusvalenza realizzata per la cessione della partecipazione CMobil nella Repubblica Ceca (61 milioni di euro), e della minor perdita netta da attività cessate o in via di cessione (Digitel e TIM Hellas) per 15 milioni di euro, dovute principalmente al miglioramento del risultato netto di Digitel.

 

La cessione di Digitel, tuttavia, sta incontrando diversi ostacoli: l’Authority tlc venezuelana (Conatel) ha infatti bocciato la proposta di vendita a CANTV.

l’accordo, raggiunto dai due gruppi lo scorso anno, prevedeva la cessione di Digital, terzo operatore mobile del Venezuela, per 450 milioni di dollari e la conclusione dell’operazione entro il primo semestre del 2005.

 

Tornando ai risultati del gruppo, l’Ebitda, pari a 1.39 milioni di euro, è cresciuto del 7,9% rispetto allo stesso periodo 2004 e raggiunge un¿incidenza sui ricavi pari al 47,1%, mentre l’Ebit, pari a 937 milioni di euro (+1,1% rispetto al primo trimestre 2004), risente della crescita del livello di ammortamento in relazione al forte sviluppo degli investimenti per infrastrutture di rete e piattaforme di supporto al business avvenuto nel corso dell’esercizio precedente.

 

La posizione finanziaria netta al 31 marzo è positiva e ammonta a 662 milioni di euro, con un incremento di 321 milioni di euro rispetto a dicembre 2004, grazie al free cash flow operativo generato nel periodo (267 milioni di euro). Il valore comprende anche la posizione finanziaria netta delle società in corso di cessione (negativa e pari a -326 milioni di euro).

 

I risultati di Tim Domestic (che comprendono le operazioni gestite da TIM S.p.A. fino alla data dello scorporo – 1 marzo 2005 – e da TIM Italia S.p.A. per il periodo successivo) confermano gli obiettivi di crescita del business e la tenuta dei livelli di redditività.

In particolare, i ricavi raggiungono i 2.36 milioni di euro, con un incremento del 3,0% rispetto al primo trimestre 2004, l’Ebitda è pari a 1.29 milioni di euro, in crescita rispetto al primo trimestre 2004 di 23 milioni di euro (+1,8%) mentre l’Ebit ammonta a 984 milioni di euro in flessione di 16 milioni di euro rispetto allo stesso periodo 2004 (-1,6%).

Nel trimestre la società ha sostenuto investimenti per 110 milioni di euro, focalizzati sullo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche di supporto ai servizi innovativi e ha raggiunto una posizione finanziaria netta pari a 1.41 milioni di euro, in crescita di 588 milioni di euro rispetto al dicembre 2004.

 

Sul mercato italiano Tim ha raggiunto il 41% di market share (escluse le 600 mila linee “silenti”) con 26,2 milioni di linee.

 

Per quanto riguarda infine il Brasile, il gruppo ha raggiunto la seconda posizione a livello nazionale in termini di consistenza clienti con una quota di mercato del 21,3% con 14,7 milioni – di cui oltre il 69% in tecnologia GSM – in crescita di 1,1 milioni da inizio anno (+7,8%).

I ricavi consolidati di TIM Brasil raggiungono i 1.91 milioni di reais, con una crescita del 41,6% rispetto al primo trimestre 2004 grazie anche al contributo derivante dalla crescita dei servizi a valore aggiunto.

 

Anche in Brasile, però, Tim sta incontrando delle difficoltà per l’acquisizione delle quote detenute da Opportunity in Brasil Telecom a causa del ricorso presentato da Citigroup, che detiene una partecipazione in Opportunity.

 

Nel 2002, l’operatore mobile italiano, come richiesto dall’Anatel, aveva ridotto la propria quota in Brasil Telecom al di sotto del 20% (dal 38%) per poter entrare nel mercato GSM locale.

 

In base ai termini dell’accordo, Tim avrebbe potuto riprendere la propria quota non appena raggiunti determinati target d’investimento. Raggiunti questi target, però, Opportunity ha inscenato diverse manovre, legali o meno, per estromettere la società italiana dal controllo sul terzo operatore della telefonia fissa brasiliana.

Da qui la decisione di ricorrere al tribunale di Rio de Janeiro per superare far applicare l’ingiunzione.

 

La settimana scorsa, infine, i due gruppi erano giunti a un accordo che oltre a prevedere il trasferimento, mediante incorporazione, delle attività di Brasil Telecom Celular (BRTC) – società controllata al 100% da Brasil Telecom e operante nella Regione 2 (che comprende 9 Stati del Sud e Centro Est del Brasile) – in TIM Brasil, stabilisce che le due società svilupperanno attività commerciali e di marketing combinando il know how tecnologico, l’offerta di servizi e la rete di distribuzione.

 

Un giudice Usa avrebbe però bloccato l’operazione, che prevede tra l’altro un esborso di 341 milioni di euro, di cui 50 milioni di euro per la transazione sui contenziosi e 291 milioni di euro per acquistare le partecipazioni di Opportunity.

Alessandra Talarico

 

 

Per ulteriori approfondimenti, consulta:

 

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