Telecom Italia: smentiti i rumors sul riassetto della catena di controllo. Ma dopo la multa dell¿Antitrust la Borsa resta scettica

di |

Italia



Non &#232 in programma nessun riassetto del Gruppo Telecom Italia. Sarebbero infatti solo delle ¿mere voci o supposizioni¿ i rumors circolati insistentemente sulla stampa riguardo l¿imminente aggregazione tra Telecom Italia a Tim attraverso una fusione, offerta pubblica d¿acquisto o scambio di azioni.

In una nota, la societ&#224 fa sapere che non &#232 stato conferito alcun mandato per lo sviluppo del progetto, n&#233 sussiste la convocazione di organi sociali per l¿esame e l¿approvazione di operazioni di natura straordinaria.

¿Qualsiasi progetto di operazione straordinaria, spiega il Gruppo, presuppone analisi e documenti approfonditi, dettagliati e completi della Societ&#224, peraltro non esistenti¿.

La smentita delle voci di possibile riassetto della catena di controllo non ha comunque premiato il titolo in Borsa: il titolo cede a Piazza Affari l”1,06% a 2,89 euro, mentre Tim perde lo 0,54% a 4,97 euro.

La precisazione arriva tra l¿altro in un momento in cui Telecom Italia ha sicuramente tanto altro a cui pensare.

Venerd&#236 infatti, l¿Autorit&#224 Garante della Concorrenza e del Mercato ha comminato all¿operatore una multa di 152 milioni di euro ¿per aver abusato della propria posizione dominante sui mercati dei servizi di telecomunicazioni su rete fissa all”utenza affari¿.

Una decisione attesa da tempo, deliberata il 16 novembre ma resa pubblica soltanto nella tarda serata del 19 novembre.

Secondo quanto rilevato dall¿Antitrust, l¿abuso perpetrato dall¿azienda sarebbe stato frutto di una strategia unitaria, chiaramente definita a livello centrale e mirante al ¿perseguimento dell”obiettivo esplicito di escludere i concorrenti dal mercato dei servizi finali all”utenza aziendale e preservare cos&#236 la posizione di dominanza storicamente detenuta tanto sui mercati dei servizi finali, quanto sui mercati dei servizi intermedi rivolti ai propri concorrenti¿.

Telecom Italia, da canto suo, ha gi&#224 fatto sapere che ricorrer&#224 al Tar del Lazio per chiedere l¿annullamento del provvedimento, che danneggia gli utenti finali dei servizi, oltre che la stessa societ&#224.

¿La decisione dell¿Autorit&#224 ¿ spiega infatti la societ&#224 – punisce di fatto la posizione di forza che Telecom Italia ha mantenuto, conquistandola giorno per giorno sul mercato, anzich&#233 il supposto sfruttamento illegittimo della stessa e vieta, in modo immotivato e in danno del mercato, il compimento di atti concorrenziali¿.

La multa a Telecom Italia &#232 stata comunque accolta con favore dalle associazioni di settore.

NewGlobal.it, ad esempio, giudica la decisione ¿una grande opportunit&#224 offerta ad un comparto vitale per il nostro Paese come quello delle telecomunicazioni¿.

¿La fase delle privatizzazioni ¿ spiega il presidente dell¿associazione Ettore Panella &#232 stata viziata da diversi errori ed &#232 venuto il momento di prenderne atto con seriet&#224, ma soprattutto &#232 venuto il momento di porre rimedio a quegli errori¿.

NewGlobal sottolinea altres&#236 l”anomala situazione del mercato italiano delle offerte Adsl, molto pi&#249 care a parit&#224 di servizio rispetto al resto dell”Europa.

Appare infatti evidente che le stesse societ&#224 italiane offrono all¿estero servizi pi&#249 competitivi e a prezzi decisamente migliori: lo stesso abbonamento mensile ai servizi Alice, ad esempio, in Francia costa 10,36 euro mentre in Italia viene offerto a 36,95 euro.

Lo stesso vale per l¿Adsl di Tiscali, che in Francia costa 20 euro al mese e in Italia 30 euro e per quello Tele2 che in Francia viene offerto a 14,85 euro e in Italia a 33,95 euro.

Come spiegare queste differenze?

Secondo Andrea Filippetti, ad di Tele2, la spiegazione &#232 da ricercare proprio nel fatto che il mercato italiano all¿ingrosso &#232 gestito esclusivamente da Telecom Italia, mentre in Francia ci sono quattro operatori con infrastruttura propria che vendono ADSL all”ingrosso.

Una situazione che tutti noi (i famosi ¿utenti¿ al centro delle preoccupazioni degli operatori) ci auguriamo venga risolta al pi&#249 presto, viste le grandi speranze che l¿industria ripone nel decollo delle linee a banda larga.

Anche per questo &#232 stata lanciata una petizione che ha raccolto finora oltre 44 mila adesioni.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico