Mercati dei media: Lagardère dà altro tempo a Wendel per l¿acquisizione degli asset di Editis

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Il periodo di esclusivit&#224 accordato alla holding di partecipazioni Wendel Investissement per negoziare l¿acquisizione di Editis (ex Vivendi Universal Publishing), che inizialmente avrebbe dovuto scadere il 25 maggio a mezzanotte, &#232 stata prolungato ¿fino alla fine del week end della Pentecoste¿. Lo ha annunciato la societ&#224 Lagard&#232re (vedi scheda) in un comunicato.

Dal Gruppo editoriale francese, il numero uno del mercato di settore, hanno fatto sapere che questo lasso di tempo ulteriore &#232 stato ritenuto necessario ¿per permettere di verificare in dettaglio se tutte le condizioni dell¿eventuale accordo sono stati soddisfatte, in vista della cessione degli asset di Editis messi in vendita¿.

La Wendel Investissement &#232 in lizza per rilevare il 60% delle attivit&#224 di Editis, che Lagard&#232re &#232 stata costretta a mettere in vendita come richiesto dal Commissario Ue alla Concorrenza, Mario Monti.

Se non si riuscir&#224 a chiudere l¿accordo, la societ&#224 guidata da Arnaud Lagard&#232re riaprir&#224 i negoziati con gli altri 4 candidati rimasti in lizza sulla dozzina che avevano depositato un”offerta presso la banca advisor, la Bnp Paribas.

Gallimard, Media Partecipations, Eurazeo (holding del Gruppo Lazard) e PAI (Paribas Affaires Industrielles), fanno parte della rosa di pretendenti rimasti in corsa.

Dalla corsa al riscatto si &#232 ritirata recentemente l¿italiana Rcs MediaGroup, che aveva fin da subito mostrato il proprio interesse per gli asset di Lagard&#232re, nel proprio obiettivo di rafforzarsi sul mercato francese dell¿editoria.

Ma l¿Amministratore delegato della societ&#224, Maurizio Romiti, ha dichiarato alcune settimane fa che il Gruppo non presenter&#224 alcuna offerta, tenuto conto ¿¿delle complicazioni che presenta questa azienda e per come sar&#224 messa sul mercato¿.

Romiti ha per&#242 confermato un notevole interesse a espandersi sul mercato francese, dove sono stati avviati altri contatti. Ma per quanto riguarda Editis, si tratta di ¿¿una estrazione di parte di attivit&#224 da alcune societ&#224 – ha spiegato – e quindi della costituzione di nuove societ&#224 di cui &#232 difficile capire la capacit&#224 di stare sul mercato¿.

Romiti ha spiegato che i dati disponibili sono a tutt”oggi molto carenti e mancano i dati patrimoniali: ¿Non riteniamo che la nostra valutazione possa avvicinarsi alle attese del venditore¿.

Il governo francese non vuole apparire parte attiva in questa transazione, ma conferma di essere sulla stessa linea della Commissione europea, in merito alla regolamentazione di questa operazione.

Tendente quindi a privilegiare una soluzione industriale per Editis. Bruxelles nel mese di gennaio aveva infatti insistito sul fatto che l¿acquirente avrebbe dovuto avere i mezzi per creare il numero due sul mercato francese dell¿editoria, capace di poter competere in modo durevole con Hachette Livre.

Una dichiarazione sibillina che avrebbe potuto eliminare d¿ufficio le decine di fondi di investimenti che sono in lizza per l¿acquisto di Editis, inclusa naturalmente la Wendel Investissement.

Lagard&#232re ha per&#242 precisato che attualmente l”offerta di Wendel Investissement &#232 apparsa quella maggiormente in grado di soddisfare le varie richieste, che riguardano il prezzo, i tempi dell”operazione e la qualit&#224 del progetto industriale oltre alla solidit&#224 finanziaria del compratore.

Wendel Investissement &#232 un Gruppo familiare forte di 300 di storia, che &#232 passata dal ruolo di gigante dell¿industria siderurgica francese a quello di holding con partecipazioni in settori di attivit&#224 estremamente vari.

Dal 1982, il Gruppo &#232 diretto dall¿attuale presidente del Medef, la confindustria francese, Ernest-Antoine Seilli&#232re, e controllata da 750 azionisti familiari che detengono il 34,7% del capitale e 50,1% dei diritti di voto, il restante del capitale &#232 flottante.

La cessione di parte degli asset di Editis dovrebbe far entrare nelle case di Lagard&#232re circa 600 milioni di euro. La societ&#224 ha dovuto cedere gran parte dell”ex polo libri di VU per motivi di concorrenza, essendo gi&#224 a capo del primo Gruppo editoriale del Paese.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

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