la mossa

Torri Telecom: F2i studia il dossier Inwit

di |

Il fondo guidato da Renato Ravanelli potrebbe presentare la sua proposta appena si conoscerà il nome dell'advisor di Telecom Italia. Si defila, invece RaiWay.

Nel valzer dei pretendenti alle torri di Telecom Italia, anche F2i sarebbe pronto a giocarsela da protagonista.

Stando a quanto riferisce Mf-Dowjones, il fondo guidato da Renato Ravanelli presenterà la sua proposta appena si conoscerà il nome dell’advisor di Telecom Italia.

F2i, del resto, è già azionista di maggioranza di Metroweb  e non ha mai nascosto la sua inclinazione verso il settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni.

Telecom Italia ha quotato in Borsa la divisione che gestisce le torri a giugno, ricavandone 875,3 milioni di euro. In mano, la società guidata da Marco Patuano ha un pacchetto del 60%, che agli attuali prezzi di Borsa vale 1,6 miliardi di euro, mentre la capitalizzazione di Inwit si attesta a 2,7 miliardi.

Il cda Telecom ha dato mandato venerdì a Patuano di esplorare la vendita della quota Inwit, ma non e  ancora dato sapere se la partecipazione verrà ceduta in toto o in parte.

Alcune fonti dicono che Telecom voglia mantenere solo una quota di minoranza e che la cessione dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno.

La cessione della quota di controllo potrebbe tuttavia fare scattare la Golden power, ossia i poteri speciali del governo per tutelare le infrastrutture strategiche.

Un’opzione possibile, come si legge anche nel prospetto dell’IPO di Inwit, ma che risulterebbe difficile da spiegare visto che comunque le reti di comunicazione italiane sono per lo più in mano straniera.

Vodafone, Wind e Tre battono infatti bandiera britannica, russa e cinese, mentre le torri di Wind sono state acquisite dagli spagnoli di Cellnex, che ora sono in lizza anche per quelle Telecom, da cui potrebbero trarre sinergie per 1 miliardo.

Ha smentito invece l’interesse a entrare nella corsa il presidente di RaiWay, Camillo Rossotto, che ha evidenziato come non si prospettino sinergie tali da giustificare un’offerta su un asset che presenta valutazioni troppo alte in termini di multipli rispetto alle infrastrutture broadcast: su Inwit, ha detto, “la partita è chiusa se mai è stata aperta”.