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Quote di mercato di Telecom Italia: ha il 44,1% nel fisso

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Se nella rete fissa il primato della compagnia italiana è incontrastato, per quella mobile la situazione è molto più fluida, con gli operatori che si contendono il terreno palmo a palmo.

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Il fondo americano Kkr punta al 100% di Telecom Italia. Tra le levate di scudi a tutela dell’italianità dell’azienda e l’approccio più sobrio del governo, che si è limitato a esprimere soddisfazione per l’interesse verso il gruppo italiano di tlc, un elemento appare certo: Tim rimane un boccone prelibato. Nonostante il pesante fardello del debito, (21,7 miliardi di euro, stime Hsbc sul 2021) la principale impresa di telecomunicazioni italiana controlla una fetta importante del mercato. Ecco le Quote di mercato di Telecom Italia.

Le quote di mercato di Telecom Italia nella rete fissa

Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio sulle comunicazioni dell’Agcom, a giugno 2021 Telecom detiene il 44,1% degli accessi a Internet tramite rete fissa, come mostra il grafico in alto. Sebbene sia l’unica compagnia a registrare un calo rispetto allo stesso periodo del 2020 (-1,5%), la società guidata da Pietro Labriola è largamente il primo operatore, inseguita da Vodafone con il 16,5%. Anche per la banda larga e ultralarga, le quote di mercato di Telecom Italia vedono l’ex incumbent primo con il 42,3%, stabile sul 2020, a grande distanza da Vodafone, al 16,5%.

Le quote di mercato di Telecom nella banda larga

La situazione è più frammentata se si guardano gli accessi tramite banda larga e ultra larga suddivisi per la tecnologia utilizzata. Telecom Italia conserva il primato nelle due principali tecnologie: la Dsl che conta 4,68 milioni di accessi totali a giugno 2021, e la Fttc, con 9,79 milioni di accessi. La quota di mercato di Telecom Italia è il 61,1% e del 44,2%, rispettivamente. L’andamento divergente delle due modalità di connessione, -25,5% su base annua per la Dsl, +13,9% la Fttc, rispecchia la rapida evoluzione delle tecnologie utilizzate nel settore delle telecomunicazioni.

La fibra ottica e l’iperfibra di Telecom Italia

Mentre la Dsl funziona con la trasmissione dei dati sui cavi in rame, la Fttc si serve della fibra ottica, ovvero fili fatti di filamenti di fibra di vetro o polimeri che permettono alle informazioni di viaggiare a grande velocità e senza disturbi  (al contrario del rame). Tuttavia, la Fttc, acronimo inglese di fibra fino all’armadio, utilizza anche il rame e risulta più lenta e meno efficiente della Ftth (fibra fino a casa). La prima, infatti, usa la fibra ottica per raggiungere il cosiddetto “armadio” dal quale si dipanano i fili in rame che conducono nelle abitazioni degli utenti. La seconda arriva con i cavi in fibra ottica fino in casa dell’abbonato. Si tratta senza dubbio di una tecnologia più avanzata, anche chiamata iperfibra, che ha avuto un vero e proprio boom negli ultimi anni. Il numero di accessi a Internet attraverso questa modalità è aumentato del 52,7% sul giugno 2020.

Che cosa è la tecnologia Fwa

Un’altra tecnologia utilizzata è la Fwa, un sistema di trasmissione dei dati basata su una rete mista, formata da una parte in fibra ottica e da una parte che sfrutta le frequenze radio. Serve soprattutto per collegare località montane difficilmente raggiungibili con la fibra ottica. Sempre secondo i dati Agcom, a giugno 2020 gli accessi registrati con questa rete sono stati 1,65 milioni, in aumento del 16% su base annua.

Il ritardo di Telecom nella rete Ftth

Come detto, mentre Telecom Italia è leader nei settori che si affidano in tutto o in parte della rete in rame (di cui è proprietaria), fatica negli altri. Si potrebbe dunque pensare a una rendita di posizione da parte dell’ex monopolista, destinata però a ridursi sempre di più con gli anni. Insomma, sembra che Telecom sconti un ritardo nelle tecnologie all’avanguardia nel settore delle telecomunicazioni. Infatti, nella rete Ftth, in termini di quote di mercato, con il 19,1% Telecom si trova dietro Fastweb (26,6%), Vodafone (23,5%) e Wind (21,7%). Tuttavia, mettendo i numeri in prospettiva la situazione appare molto più rosea: Telecom sta rapidamente recuperando terreno. A fronte di un calo di quasi tutti i principali competitors, Tim è stata l’azienda che è cresciuta di più rispetto al giugno 2020 (+3,9%).

Crescono le quote di mercato di Telecom Italia nel settore Fwa

Anche nell’ambito della rete Fwa la situazione è simile. Tim si colloca al terzo posto, con il 10% del mercato, dietro Linkem (40,1%) e Eolo (34,2%). E tuttavia migliora la sua posizione, mangiando ampie fette di mercato ai danni dei concorrenti. Per questa tecnologia, a fronte di un calo generalizzato, anche piuttosto marcato (Linkem ha perso 7,1% in un anno), l’azienda italiana guadagna il 7,1%.

Vodafone tallona Telecom nella rete mobile

Se nella rete fissa il primato della compagnia italiana è incontrastato, per quella mobile la situazione è molto più fluida, con gli operatori che si contendono il terreno palmo a palmo. Come si vede nel grafico in alto, in questo settore Telecom ha il 28,8% del mercato, misurato sul numero di sim in circolazione, tallonata da Vodafone al 28,7 e WindTre al 25%. Tutte e tre le società risultano in calo rispetto al 2020, a vantaggio soprattutto di Iliad che guadagna l’1,4%, e si attesta al 7,4%. A giugno 2021 le sono attive 105,2 milioni di sim, in aumento di 1,568 milioni sul 2020. Per quanto riguarda il traffico dati della rete mobile per singolo utente, l’aumento sul giugno del 2020 è impressionante: +399,1%, da 2,34 Giga al mese a 11.69 Giga.

I dati si riferiscono al: 2020-2021

Fonte: Agcom