Diritti Serie A

Tim-DAZN, ancora due giorni per presentare i rimedi chiesti dall’Antitrust

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Scade venerdì il termine fissato dall'AGCM al duo Tim-DAZN per presentare rimedi necessari a superare l'ipotesi di intesa restrittiva della concorrenza, avanzata dall'Autorità.

Scade venerdì 16 luglio il termine ultimo per il duo Tim-DAZN per presentare i remedies richiesti dall’Antitrust per evitare l’intervento cautelare e il rischio di sanzioni nell’ambito del procedimento avviato dall’Autorità di Piazza Verdi lo scorso 8 luglio, e volto a determinare se la nuova offerta di Timvision, che include DAZN, contenga gli estremi di un’intesa restrittiva della concorrenza sui diritti della Serie A.
Resta quindi ancora davvero poco tempo ai legali per presentare una memoria che risponda ai desiderata dell’Autorità, che in realtà nel provvedimento pubblicato venerdì scorso consigliava già, nero su bianco, alcune misure auspicate per superare l’impasse. (Scarica il provvedimento dell’AGCM in PDF)

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Le criticità concorrenziali individuate dall’AGCM

Nel provvedimento, l’Autorità consiglia alcune misure volte a superare le “criticità concorrenziali” individuate, che in sintesi sono: la limitazione “nello sfruttamento dei diritti audiovisivi esclusivamente sulla piattaforma internet”; l’ostacolo allo “sviluppo della domanda di servizi per gli operatori alternativi a TIM”; il rischio di lock-in tecnologico a favore di TIM, con “condizioni particolarmente vantaggiose per l’acquisto del sistema TIM Vision associato all’acquisto di servizi in fibra, destinate ai soli clienti residenziali che detengono o che sottoscriveranno i servizi di telecomunicazione di TIM”.

L’Autorità ritiene che, “sotto il profilo tecnico, tutti gli operatori debbano essere messi nelle condizioni di poter sviluppare soluzioni di miglioramento tecnologico e dunque di porre in essere tutte le iniziative tecniche necessarie per consentire ai propri utenti la fruibilità dei contenuti audiovisivi sin dall’inizio del campionato”.

A ciò si aggiunga che “la discriminazione tecnica operabile da TIM e la significativa riduzione degli incentivi per DAZN di investire nell’interconnessione con operatori di telecomunicazioni diversi da TIM, dovuta all’Accordo, potrebbero influenzare significativamente la qualità del servizio DAZN, ostacolando gli sforzi di investimento degli operatori alternativi a TIM per migliorare la rete, aumentando la loro dipendenza dai servizi attivi di TIM e svilendo la concorrenza basata sugli investimenti e sulla qualità”.

I consigli dell’AGCM per superare l’impasse

Ebbene, tutto ciò premesso, cosa consiglia di fare l’Autorità per superare l’impasse e cancellare le clausole contrattuali potenzialmente anti concorrenziali? Nero su bianco sul provvedimento si legge che:

“Al riguardo, si ritiene utile, sin d’ora, indicare possibili misure che potrebbero essere suscettibili di risolvere le criticità concorrenziali sopra indicate:

la sospensione dell’efficacia delle clausole dell’Accordo intervenuto tra TIM e DAZN, riguardanti le limitazioni per DAZN di negoziare e concludere contratti per l’offerta di servizi à la carte o voucher promozionali e di vendere, anche indirettamente, i servizi DAZN, come previsto per gli operatori diversi da quelli elencati nello Schedule 1, Part A e Part B, dell’Accordo;

la sospensione dell’efficacia delle clausole dell’Accordo intervenuto tra TIM e DAZN che limitano DAZN nel definire ulteriori modalità di distribuzione e di vendita del proprio servizio, con particolare riferimento alla tipologia di piattaforme utilizzate (digitale terrestre e satellitare), alla cessione dei contenuti in sublicenza, ai dispositivi di visione in cui rendere disponibile l’app DAZN.

la sospensione dell’efficacia delle clausole dell’Accordo intervenuto tra TIM e DAZN che limitano DAZN nell’applicazione di sconti o nella riduzione dei periodi promozionali;

l’obbligo per TIM, nelle aree non contendibili, di rendere disponibili tempestivamente agli altri operatori le soluzioni tecniche relative alla rete di accesso locale all’ingrosso già scelte per la propria divisione interna e in fase di implementazione, in modo non discriminatorio, anche ai soggetti infrastrutturati che accedono alla rete di accesso locale utilizzando servizi diversi dal Bitstream NGA (servizi di accesso passivo e servizi di accesso attivo VULA);

l’obbligo per DAZN di contrattare con gli altri operatori soluzioni tecnologiche volte a ridurre possibili congestioni di rete, secondo modalità FRAND”.

Il timing

Vedremo in tempi stretti quanto e quali di questi remedies verranno adottati dal duo Tim-DAZN, considerato che i legali delle parti hanno 60 giorni di tempo a partire dalla notifica (8 luglio) per chiedere di essere sentiti dal Consiglio dell’Autorità; che il procedimento deve concludersi entro il 30 giugno 2022; che il campionato di Serie A comincia il 22 agosto; e che quindi non più tardi di ferragosto (fra un mese) sarà necessario che la matassa sia sbrogliata per consentire agli utenti di sottoscrivere un abbonamento.

Il ricorso di Tim all’Antitrust per pratiche commerciali scorrette

Intanto, fra le parti è scontro aperto sul fronte commerciale. Il Corriere della Sera ieri ha dato notizia dell’apertura di un provvedimento dell’Autorità nei confronti di Sky per pratiche commerciali scorrette su segnalazione di Tim. Due i motivi principali del ricorso: in primo luogo, informazioni ingannevoli sull’aggiudicazione dei diritti calcistici per il triennio 2021-2024. In secondo luogo, l’applicazione di penali in caso di disdetta anticipata. Sky, dal canto suo, ha replicato di essere “fiduciosa di aver agito nel pieno interesse dei clienti” in quanto “la campagna informativa messa in campo era infatti volta a dare agli abbonati comunicazioni tempestive e trasparenti, con congruo anticipo rispetto all’avvio del campionato di Serie A della stagione 2021/22”.

Il ricorso di Sky all’Antitrust per pratiche commerciali scorrette

A sua volta, Sky ha fatto ricorso nei confronti di TIM per lo stesso motivo, vale a dire pratiche commerciali scorrette. Sky ha segnalato all’AGCM che Tim avrebbe omesso di specificare che nella nuova offerta TIMVision Infinity+ è incluso solo per 12 mesi e non per i tre anni di durata dei diritti per la Serie A. La pubblicità inoltre, sarebbe fuorviante, poiché suggerirebbe che TIMVIsion include l’intera Champions League, senza precisare che è Infinity ad avere i diritti e soltanto per 104 partite su 137. Inoltre, nonostante quanto affermato da TIM, ad oggi sarebbe possibile sottoscrivere l’offerta soltanto se in possesso di una rete broadband Tim.

Infine, il commerciale di TIM avrebbe in alcuni casi sostenuto che dalla prossima stagione soltanto con TIMVision sarà possibile vedere tutta la Serie A e che Sky ha perso i diritti anche del calcio internazionale.

 In effetti, le segnalazioni di alcuni utenti hanno evidenziato come al telefono un operatore TIM avrebbe affermato che “Sky non avrà più nulla, solo le tre partite di minore importanza. E però queste partite le avrà anche Dazn”, e alla domanda esplicita dell’utente “ma quindi Sky non avrà niente? Neanche lo Sport? Champions?” l’operatore avrebbe confermato “No, solo le tre partite. Assolutamente no”. Altre affermazioni apparentemente fuorvianti di operatori TIM comunicati dagli utenti sono state fra le altre che “Sky non ha la Serie A, ha qualche partita di Champions League”. E ancora, che Sky “ha soltanto la Formula Uno come sport”. Che “Deve avere una linea internet con Tim per attivare il pacchetto calcio. Deve fare il passaggio da Sky a Tim”. E sempre dello stesso tenore che “Per scegliere Timvision come piattaforma unica di intrattenimento dovrebbe disdire Sky, non può avere due decoder”.

Per approfondire:

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