Concorrenza

Tim-DAZN, l’Antitrust apre indagine per possibile intesa restrittiva sui diritti della Serie A

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L’Autorità valuterà l’adozione di misure cautelari se verranno accertati comportamenti attuati per provocare danni gravi e irreparabili alla concorrenza. Massimiliano Dona (UNC): 'Buona notizia! Chiudere prima dell'inizio del campionato'. La replica di Tim: 'L'accordo con DAZN sviluppa la concorrenza nel mercato delle Pay Tv e accelera la digitalizzazione'.

La partnership commerciale fra DAZN e Tim per i diritti della Serie A del prossimo triennio finisce sotto i riflettori dell’Antitrust, che vuole vederci chiaro prima dell’inizio del campionato fissato il 22 agosto.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, si legge nella nota diramata oggi dall’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli, “ha avviato un’istruttoria riguardo ad alcune clausole dell’accordo (che è riservato ndr) fra TIM e DAZN per la distribuzione e il supporto tecnologico relativo ai contenuti dei Pacchetti 1 e 3 dei diritti per la visione delle partite del Campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024”. Tim rispedisce tutti i rilievi al mittente, mentre l’amministratore delegato di DAZN Veronica Di Quattro durante la presentazione della nuova squadra si è detta tranquilla: “A breve daremo il nostro punto di vista in una nota ufficiale. Siamo tranquilli, abbiamo sempre lavorato seguendo le regole”.

I primi rilievi

A giugno era stata Sky a rivolgersi all’Antitrust, per chiedere all’Autorità se l’accordo siglato fra DAZN e Tim sia in qualche modo lesivo della libertà di scelta dei consumatori. Tra l’altro, secondo il Sole 24 Ore, Sky potrebbe introdurre grandi sconti sulle proprie offerte a banda ultralarga per rispondere all’incursione di Tim nel calcio.

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L’autorità sta anche valutando se adottare misure temporanee, come ade esempio la sospensione dei vincoli che impediscono a DAZN di trasmettere le partite senza l’uso della piattaforma di Tim.

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Scarica il provvedimento dell’AGCM in PDF

Le segnalazioni dei competitor

Nel provvedimento dell’AGCM, si legge che a partire dal 21 febbraio diversi operatori (Vodafone Italia, WindTre, Fastweb e da ultimo Sky Italia) hanno fatto delle segnalazioni all’Antitrust. “Le segnalazioni citate vertono su due criticità principali che inciderebbero sulla concorrenza nei mercati dei servizi di telecomunicazioni all’ingrosso e al dettaglio, nonché sul mercato della televisione a pagamento. In particolare, la prima criticità consiste nella centralizzazione di un contenuto editoriale non replicabile, ad alto valore per i consumatori, quale è il campionato di calcio di Serie A, sulla sola Piattaforma Internet e nella sua commercializzazione in esclusiva da parte della sola TIM. Ciò rafforzerebbe ulteriormente la posizione da quest’ultima detenuta nel mercato del broadband e dell’ultra broadband, posto che sarebbe l’unica telco che potrà includere tale contenuto nelle proprie offerte triple play e l’unico soggetto che può offrire sconti ai consumatori e che potrà far installare l’app di DAZN sui suoi dispositivi, quale in particolare la TIM Box”, si legge.

DAZN avrebbe interrotto tutti gli accordi con altri player

A seguito dell’accordo, si legge ancora nel documento, “DAZN avrebbe quindi interrotto le negoziazioni in essere per svariate tipologie di collaborazione con gli operatori di telecomunicazione (quali accordi riguardanti i servizi di pagamento tramite conto telefonico, per la vendita di voucher e per la distribuzione e vendita congiunta dei servizi DAZN da parte degli operatori di telecomunicazione). DAZN avrebbe inoltre tentato di limitare i diritti presenti in contratti già in 4 Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato essere e vigenti con operatori di telecomunicazioni, chiedendone pretestuosamente anche la risoluzione anticipata (come denunciato da Vodafone TV ndr)”.

Clausole dell’accordo

In particolare, “il procedimento è volto ad accertare se esista una possibile intesa restrittiva della concorrenza con riferimento alle clausole dell’accordo che limitano commercialmente DAZN nell’offerta di servizi televisivi a pagamento, con l’effetto, fra l’altro, di ridurre la sua capacità di proporre sconti agli utenti finali e di ostacolare gli altri operatori di telecomunicazioni dall’intraprendere eventuali iniziative commerciali, precisa l’Autorità.

In altre parole, l’Autorità di Piazza Verdi vuole accertare se i termini di distribuzione “esclusiva” che vincolano DAZN a Tim impediscano alla società di streaming sportivo di proporre sconti ai suoi clienti (ipotesi di cartello di prezzi ndr) e di ostacolare se non vietare alla società di offrire ai concorrenti di Tim la distribuzione della app.

Oggi peraltro è fissata la presentazione dell’offerta di DAZN. In che modo si differenzierà da quella di Timvision? In che modo la app pensa di mantenere i suoi clienti? Dovrà ben convincerli, anche attraverso la qualità del suo streaming, che vale la pena restare piuttosto che migrare a Timvision.

Versante tecnologico: esistono ostacoli?

“L’istruttoria è, inoltre, volta a verificare la restrittività dell’intesa con riferimento a ulteriori elementi che riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all’adozione di soluzioni tecnologiche proprie”, aggiunge la nota.

Si tratta qui di verificare dal punto di vista tecnologico se alcune soluzioni tecnologiche adottate da Tim per potenziare e migliorare la trasmissione delle partite, come ad esempio il multicasting, possano in qualche modo ostacolare la concorrenza. Nel documento dell’AGCM si legge che il multicast ABR sarà disponibile, si legge nel documento dell’AGCM, “al momento solo per i clienti FTTx su rete TIM” (quindi solo per i clienti al dettaglio di TIM, e per gli altri operatori di telecomunicazioni che decidono di utilizzare i servizi attivi bitstream NGA di TIM, rinunciando alla propria rete e ai propri apparati). TIM sta anche contrattando con DAZN un backup digitale terrestre sul proprio decoder TIM Vision: tale soluzione tecnica permette, quando la connessione non è sufficiente, al decoder TIM Vision di passare in automatico alla modalità digitale terrestre. Si osservi che, allo stato, il contratto tra TIM e DAZN vieta a DAZN di realizzare un canale su piattaforme diverse da Internet”.

Altri stralci del provvedimento dell’AGCM

“…A seguito dell’accordo, DAZN avrebbe quindi interrotto le negoziazioni in essere per svariate tipologie di collaborazione con gli operatori di telecomunicazione (quali accordi riguardanti i servizi di pagamento tramite
conto telefonico, per la vendita di voucher e per la distribuzione e vendita congiunta dei servizi DAZN da parte degli operatori di telecomunicazione).
DAZN avrebbe inoltre tentato di limitare i diritti presenti in contratti già in essere e vigenti con operatori di telecomunicazioni, chiedendone pretestuosamente anche la risoluzione anticipata. Secondo la documentazione fornita, DAZN ha motivato l’interruzione di qualunque rapporto di collaborazione presente e in fase di negoziazione con gli operatori di telecomunicazioni in ragione di accordi pregressi che le precludono in assoluto di negoziare accordi riguardanti i clienti residenziali ([omissis]).

In ordine alla seconda tipologia di criticità, gli operatori segnalanti hanno lamentato l’implementazione da parte di TIM di miglioramenti tecnologici nella propria rete e l’adozione di soluzioni tecniche discriminatorie, che sono al momento in fase di sviluppo solo per la propria divisione interna e che tenderebbero a rendere gli operatori di telecomunicazioni alternativi più dipendenti dalla rete di TIM svilendo gli investimenti in reti di telecomunicazioni degli stessi. Contestualmente, per effetto dell’accordo, DAZN avrebbe perso ogni incentivo a collaborare con gli operatori di telecomunicazioni per individuare soluzioni tecniche più appropriate idonee ad evitare congestionamenti della rete dovuti all’incremento atteso della domanda di servizi DAZN. In particolare, a fronte di soluzioni tecniche di massima già definite con gli operatori, DAZN avrebbe ridotto le soluzioni tecniche di interconnessione e gestione del traffico, nonché gli investimenti necessari per l’interconnessione con gli operatori, discriminandoli rispetto a TIM…”.

I mercati toccati dall’intesa: pay tv, servizi Tlc fissi al dettaglio e all’ingrosso a banda ultralarga e Tlc mobili

“L’Autorità ritiene che l’intesa fra TIM e DAZN potrebbe determinare significative distorsioni della concorrenza, in un contesto caratterizzato dall’evoluzione delle modalità di fruizione dei servizi televisivi verso la piattaforma internet e dai conseguenti benefici per i consumatori. Le restrizioni oggetto del procedimento potrebbero, dunque, pregiudicare lo sviluppo concorrenziale nel mercato della pay-tv e nei mercati collegati, come quelli dei servizi di telecomunicazioni fisse al dettaglio e all’ingrosso a banda larga e ultralarga e delle telecomunicazioni mobili”, si legge ancora nella  nota.

Secondo l’Antitrust, “l’accordo potrebbe altresì impedire ai consumatori di scegliere liberamente il proprio fornitore di connettività internet e la modalità di fruizione di DAZN, con un possibile pregiudizio economico ed in termini di varietà delle soluzioni tecnologiche disponibili”.

In considerazione del fatto che la vendita delle offerte dei contenuti del Campionato di calcio di Serie A è appena iniziata, “l’Autorità ha anche avviato un procedimento per l’eventuale adozione di misure cautelari che verranno decise solo laddove, all’esito del contraddittorio con le parti, dovesse risultare che i comportamenti attuati da TIM e DAZN determinino danni gravi e irreparabili alla concorrenza”, conclude.

La replica di Tim

“Con riferimento al provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e, in particolare, all’asserita indisponibilità di soluzioni tecniche, TIM rileva che queste sono disponibili a tutti gli operatori purché questi sostengano gli investimenti necessari. A tal riguardo l’AGCOM ha recentemente rivolto un atto di indirizzo a DAZN e agli altri operatori affinché collaborino e investano per adottare tutte le soluzioni tecniche volte ad assicurare la trasmissione efficiente sulla rete internet. Per quanto riguarda TIM sono già stati previsti tutti gli investimenti necessari”, si legge nella nota di Tim.

“TIM ricorda, inoltre, che le sue offerte commerciali non prevedono alcun obbligo di sottoscrizione di servizi di connettività per accedere ai contenuti pay-tv, come riconosciuto anche da AGCOM – prosegue la nota – I clienti degli altri operatori possono infatti accedere liberamente alle offerte per i contenuti di DAZN, anche attraverso il set top box di TimVision. Va ricordato inoltre che DAZN si è aggiudicato i diritti per le partite del Campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024 a seguito della gara indetta dalla Lega Serie A”.

“Circa la preoccupazione su un’eventuale limitazione della libertà commerciale di DAZN nell’offerta di servizi televisivi a pagamento, TIM precisa che questo aspetto è stato già chiarito dall’attrattività delle offerte già presenti sul mercato rispetto a quelle degli scorsi anni”, aggiunge.

“Siamo fiduciosi che a seguito del contradditorio con l’Autorità verranno chiariti tutti gli aspetti oggetto del procedimento, certi che l’accordo con DAZN ha come obiettivo quello di sviluppare la concorrenza nel mercato della pay-tv, la visione dei contenuti in streaming e accelerare il processo di digitalizzazione del Paese a beneficio di tutti clienti e degli operatori di telecomunicazioni”, chiude.

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