La riforma

Schermo&Schermo. Riforma Auditel, restano i nodi privacy e costi

di Carlo Macchitella, produttore televisivo |

Dal 2017 gli ascolti saranno misurati anche sui dispositivi mobili, ma ancora tanti nodi da sciogliere.

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La decisione presa dal nuovo consiglio di amministrazione di Auditel, targato Andrea Imperiali, di mettere sotto analisi a partire dal 2017, non più solo lo storico apparecchio tv, ma anche tablet, smart tv e iPhone sembra finalmente volere aprire al nuovo che avanza (ma che poi tanto nuovo non è più da un pezzo) il mondo della rilevazione degli ascolti tv.

Un mondo che nato poco più che trenta anni fa, attraversato da sempre da polemiche e critiche feroci e piccoli /grandi incidenti (non ultimo quasi un anno fa la pubblicizzazione del nome delle famiglie componenti il campione di riferimento) è sembrato essere impermeabile a molte se non tutte le novità del consumo di tv in Italia, ultimo baluardo a difesa del duopolio che lo aveva creato, vezzeggiato e gestito e dimentico spesso degli interessi degli stessi utenti pubblicitari e del pubblico.

Molti sono ovviamente i problemi tecnologici, giuridici (in primis il nodo della privacy) che il nuovo Cda di Auditel dovrà affrontare per rendere operativo e credibile questa scelta che a differenza del passato ha deciso per quanto riguarda i nuovi media di non usare un campione di riferimento, ma una base rappresentativa di tutti gli utenti da incrociare poi con una parte del campione di riferimento (un terzo circa) partendo dai contatti che sugli apparecchi individuati verranno fatti su internet con i programmi che i broadcaster mettono in streaming.

Il vecchio sistema è dunque morto, ma è altrettanto vero che il nuovo non è ancora definito e presenta problematicità e rischi evidenti. Senza dimenticare, ovviamente, il nodo dei costi di questo nuovo sistema che saranno sicuramente molto più alti. Ma è certo che il percorso che si è deciso di iniziare è l’unico possibile per cercare di mantenere credibile il sistema di rilevamento degli ascolti con la speranza che anche quanti fino ad ora non hanno fatto parte del mondo Auditel (Sky in primis, ma anche, in prospettiva, i nuovi player modello Netflix) possano esservi coinvolti nell’interesse non solo degli utenti o del mondo pubblicitario, ma dello stesso prodotto audiovisuale.