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Pagamenti digitali, fino a 2mila euro per il cashback e il PD propone di azzerare le commissioni entro 15 euro

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Allo studio del Governo un “sistema a punti” per rimborsare di più chi paga con carte: idraulico, elettricista, meccanico, parrucchiere, ristorante e bar.

Vale di più il pagamento con carte e bancomat dal meccanico o all’idraulico. Questo il senso del “sistema a punti” allo studio del Governo per rimborsare chi fa acquisti tracciabili, che premierà di più chi paga con la moneta elettronica nei settori ad alto rischio evasione: idraulico, elettricista, meccanico, parrucchiere, ristorante e bar.

Il cashback, il rimborso di una parte del denaro utilizzato dal consumatore che usa la moneta elettronica, potrebbe arrivare fino a 2mila euro.

Ridurre le commissioni entro quale soglia?

La spinta alla moneta elettronica passerà anche per “tagli drastici” delle commissioni, ha assicurato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, all’inaugurazione dell’anno accademico 2019-2020 della Guardia di Finanza: “Per una maggiore tracciabilità e trasparenza delle transazioni commerciali in chiave anti-evasione, il Governo intende agevolare i pagamenti elettronici riducendo drasticamente i costi delle transazioni non in contanti”, ha detto Gualtieri.

PD: “Azzerare le commissioni entro 15 euro”

Ma entro quale soglia ridurre drasticamente i costi di transazione ancora non è stato deciso. Da vedere, ad esempio, se si interverrà con una norma sulle commissioni bancarie: la richiesta arriva dalle opposizioni, ma anche dal PD, che ha presentato un emendamento per azzerare le commissioni entro i 15 euro. Sarebbe la vera molla per i pagamenti digitali: ma gli istituti di credito accetterebbero l’accordo?

Nell’audizione alla Camera, il ministro dell’Economia si è detto fiducioso sul raggiungimento di un accordo vantaggioso per tutti gli stakeholders: “Il dialogo per il protocollo di intesa è in fase abbastanza avanzata, non è ancora concluso quindi non sono in grado di annunciare i contenuti. Sono fiducioso che, nei limiti della legittima sostenibilità finanziaria da parte degli operatori, che stanno sul mercato europeo e globale, esistano i margini per un’operazione che definirei win-win”.

Il cashback a partire da luglio 2019

L’operazione cashback dovrebbe partire dal primo luglio 2019 e il decreto-legge fiscale contiene specifici incentivi per gli esercenti con attività entro i 400.000 euro, costituiti da un credito d’imposta del 30% per le transazioni, al fine di attenuare i costi sostenuti per i pagamenti elettronici.

Infine, tra gli altri incentivi ai pagamenti digitali il Governo ha inserito la lotteria degli scontrini, “con premi tra i più alti del mondo per la parte cashless“, ha promesso il ministro dell’Economia. Staremo a vedere come la legge di Bilancio verrà approvata dal Parlamento entro l’anno per capire nel dettaglio il piano cashless (spiegato in 5 punti).