eCommerce, come riattivare i contatti dormienti. La strategia in 5 mosse

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MailUp spiega in pochissimi passaggi come recuperare i clienti – dunque conversioni e vendite – del tuo store online. Ecco le principali strategie di email marketing dedicate alla riattivazione dei destinatari dormienti.

Raccogliere nuovi contatti e importante tanto quanto riuscire a mantenere quelli già acquisiti.

Cosa si intende per “mantenere”? Nel migliore dei casi significa tenere desto l’interesse verso il tuo brand e la tua offerta; nel peggiore dei casi significa riaccendere quell’interesse che, col tempo, è andato spegnendosi.

Si chiamano destinatari inattivi (o dormienti), e per un ecommerce rappresentano una buona fetta di conversioni e vendite in meno. L’attività dedicata prende il nome di strategia di riattivazione, sulla quale ci soffermeremo in questo post, spiegandoti come impostare una campagna mirata a riattivare l’engagement con i destinatari dormienti.

Oltre il 25% degli indirizzi email di un database aziendale è classificato come inattivo (dati Return Path). Questi contatti, di fatto, hanno in passato espresso interesse verso l’azienda, con un acquisto o semplicemente desiderando di ricevere comunicazioni da quel brand. A un certo punto, quell’interesse è scemato

Il problema è che gli inattivi sono il risultato di un investimento di tempo e denaro profuso dal brand per attirare l’attenzione delle persone. E, dato che costa di più attirare nuovi clienti rispetto a quelli acquisiti, è fondamentale risvegliare il bacino di contatti inattivi o semplicemente assonnati.

I 5 step per costruire la strategia di riattivazione

In un articolo di Andrea Serventi sul blog di MailUp, sono illustrati i cinque step fondamentali per costruire una strategia di riattivazione con la piattaforma MailUp.

Si tratta di una serie di operazioni piuttosto semplici; le energie andranno concentrate nella parte creativa dell’email.

Step 1, imposta il filtro per attività: il primo step consiste nella creazione di un filtro che ricerchi all’interno del database di contatti tutti i destinatari che rispondano alle condizioni impostate. Obiettivo? Isolare i contatti inattivi e inviare loro comunicazioni specifiche.

Step 2, crea l’email di riattivazione: crea un template efficace, un layout che che contenga tutti gli elementi necessari per un’email di riattivazione: header, immagini, copy, call to action, box per offerte. L’obiettivo è creare una struttura, un modello che possa essere piegato alle diverse situazioni e proposte.

Step 3, conduci un A/B test sull’email: significa creare delle varianti dell’email, dell’oggetto, dell’immagine centrale, del copy nella call to action.

Step 4, imposta l’automatismo: non resta che creare un invio automatico che inneschi l’inoltro dell’email di riattivazione ogni qual volta si verifichi la condizione imposta dal filtro (che, ricordiamolo, nel nostro esempio è “mancata apertura dell’email esattamente 180 giorni fa”).

Step 5, disiscrivi chi non reagisce: ultimo punto, ma non per importanza: uno dei motivi per cui si esegue una campagna di riattivazione è quello di determinare quali destinatari siano irrimediabilmente irrecuperabili, per disiscriverli di conseguenza.