L'intervento

ComoLake2023, Alessio Butti: ‘Prefisso unico, via il roaming e spettro paneuropeo per consolidare le Tlc Ue’

di |

L'intervento di apertura del Sottosegretario all'Innovazione Alessio Butti a ComoLake 2023 - Next Generation Innovations: 'Prefisso unico, via il roaming, spettro paneuropeo, offerta wholesale only a livello continentale per consolidare il mercato Ue'.

Una nuova visione di ampio respiro per un mercato delle telecomunicazioni che sia davvero di paneuropeo, con un consolidamento del mercato che porti alla riduzione del numero di operatori sul modello americano, a tutto vantaggio dei cittadini della Ue. Questa in estrema sintesi la visione del Sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti, nel suo intervento di apertura di ComoLake2023 – Next Generation Innovations la conferenza internazionale organizzata da Now Italia in corso a Cernobbio a Villa Erba il 5, 6 e 7 ottobre.

Il sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti

Identità digitale

Nel suo intervento, Butti ha preconizzato un futuro prossimo in cui l’identità digitale diventi la norma, la numerazione telefonica nazionale venga sostituita da un prefisso unico europeo, così come il roaming infra Ue venga eliminato.    

“Anche le telecomunicazioni europee vanno ripensate alla luce dei cambiamenti tecnologici e di mercato che hanno determinato una forte discontinuità rispetto al passato e che richiedono per questa ragione nuovi business model”, ha detto Butti.

Il Governo italiano intende portare avanti le sue proposte, senza subire passivamente decisioni calate dall’alto prese a Bruxelles. Il tutto nel solco di una stella polare ben chiara, vale a dire la cosiddetta “sovranità digitale europea”.

“È evidente che per assicurare la sovranità digitale europea è necessario creare un vero mercato digitale europeo, dove i servizi di telecomunicazioni siano effettivamente disponibili a livello paneuropeo a tutti i cittadini, senza barriere ed ostacoli”, ha detto Butti.

Esempi pratici ed impatto sui consumatori: togliere il prefisso nazionale

Ad esempio, a livello europeo parlando di telco “Partiamo dalla numerazione che oggi è nazionale. 

Che senso ha nell’era di Whatsapp avere numeri nazionali?

Perché non creiamo un prefisso europeo? La distinzione diventerebbe tra numeri europei e non e le tariffazioni sarebbero distinte in questo modo. Si chiama un numero europeo come se fosse nazionale”, ha aggiunto Butti, senza nascondere il fallimento di diversi anni fa, ma oggi il contesto è molto diverso.

E a proposito del roaming, “Purtroppo sono rimaste barriere che impediscono di fatto ai consumatori europei di acquistare una SIM card ed usarla in maniera permanente in un altro Paese europeo rispetto a quello nel quale si vive. Pensiamo se tali vincoli fossero eliminati”.

In questo modo, i consumatori potrebbero scegliere fra 4 o 5 operatori pan europei sulla base di servizi e

Spettro radio a livello paneuropeo, idem per la fibra wholesale

Poi, Butti ha messo sul tavolo una proposta innovativa sul fronte dello spettro radio: “I decisori politici dovrebbero poi avere il coraggio di iniziare ad assegnare almeno una parte dello spettro a livello paneuropeo e non più nazionale in modo da favorire gli operatori paneuropei. E la stessa cosa potrebbe accadere nel mercato della larga banda fissa”.

Se avessimo un vero mercato europeo la larga banda fissa potrebbe essere invece offerta da operatori che operano a livello paneuropeo.

Questo sarebbe facilitato se ci fosse un mercato wholesale della fibra paneuropeo.

Incumbents grave limite per un mercato paneuropeo

“Gli incumbents europei, che in quasi tutta Europa rimangono controllati dai rispettivi governi sono ancora tutti verticalmente integrati”, aggiunge, proponendo quindi la separazione della rete dai servizi a livello continentale.

Separare la rete dai servizi “renderebbe più facile la creazione di un mercato paneuropeo dei servizi aperto a tutti e si favorisce in questo modo la creazione di players europei che oggi non abbiamo a causa di un mercato estremamente frammentato – chiude Butti – Probabilmente la separazione di ruoli consentirà, questo il nostro auspicio, di superare una politica commerciale ormai datata e basata sulla riduzione dei prezzi dei servizi che, così concepita, non consente di garantire l’evoluzione tecnologica necessaria, ad esempio il passaggio ad architetture basate su Edge”.

Butti, separare rete e servizi guarda al mercato paneuropeo

“Separare la rete dai servizi si facilita un mercato paneuropeo e la creazione di operatori paneuropei” dice Butti, un primo passo verso il consolidamento del mercato. “Consentirà – aggiunge – di superare una politica commerciale datata e che non consente di garantire l’evoluzione tecnologica necessaria”.