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Bonus Cultura, scatta la petizione per renderlo permanente

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La piattaforma 18app piace ai diciottenni e scatta la petizione su Change.org per rendere l’erogazione del contributo di 500 euro ai neodiciottenni appena sbloccata per i nati nel ‘99 una misura strutturale.

Il Bonus Cultura con la piattaforma 18app piace ai 18enni, che ora si mobilitano per rendere il contributo di 500 euro da spendere in libri, eventi culturali, spettacoli, musica, concerti, formazione una misura permanente per gli anni a venire. Questo il senso della petizione apparsa su Change.org che chiede al Governo di “rendere questo strumento permanente anche per i futuri 18enni stabilizzandolo nella prossima legge di bilancio – si legge – Un provvedimento che anche altri Paesi (in Francia, dove però sono gli OTT a finanziarlo ndr) ci stanno copiando non può diventare in Italia solo un esperimento temporaneo”.

Ma il bonus resterà una misura una tantum?

O diventerà strutturale?

 

I numeri del Mibact

Secondo dati del Mibact, finora si sono registrati 351.522 diciottenni e sono stati validati 2.602.479 buoni fisici e online per un totale di 86.283.546 euro di spesa culturale, prevalentemente per libri (80%) e per concerti (17%). Numeri che hanno suscitato l’interesse della Francia, che intende replicare l’iniziativa in patria e proporre insieme all’Italia l’istituzione di un bonus cultura europeo al prossimo summit dei Ministri della Cultura europei già nella riunione che si terrà a ottobre a Francoforte in occasione della Fiera del Libro.

Dopo il debutto di 18app l’anno scorso, destinato per i nati nel ’98, il Bonus Cultura è stato riproposto anche quest’anno per i nati nel ’99 con l’aggiunta della musica nel paniere degli acquisti. Il timore però è che la misura venga accantonata in futuro, anche per le difficoltà di fruizione riscontrate da molti ragazzi, a partire dalle difficoltà incontrate per procurarsi Spid (Sistema pubblico di identità digitale), il codice ID necessario per creare i voucher di acquisto dei prodotti.  

Secondo dati dell’Istat, riportati da un utente a commento della petizione online, l’81% dei fondi del bonus viene speso in libri, e
nella giornata di martedì 26 settembre ben 4 milioni di euro sono stati spesi tramite 18app.

Insomma, i numeri parlano a favore dell’iniziativa e c’è la richiesta di istituzionalizzare il bonus, che nonostante l’adesione iniziale a macchia di leopardo (in alcune regioni pochi i negozi fisici che hanno aderito e negozi virtuali come Amazon in pole position) sta prendendo piede.

A cavalcare il bonus fin da subito è stata Amazon, che nella sua offerta mette un po’ di tutto, nei primi 9 mesi di vita di 18app ha riscontrato vendite per libri di narrativa, ma soprattutto per manuali e kit di preparazione ai test universitari. Nella top ten dei libri citati dal sito di e-commerce, oltre a Harry Potter, si trovano testi per la facoltà di Ingegneria e per la preparazione ai test di Medicina e alle professioni di area sanitaria.

Dove si spende il Bonus Cultura?

Ecco quali sono gli esercenti fisici e online che aderiscono all’iniziativa.

 

Controlli e sanzioni per i furbetti

In seguito ai diversi casi di abuso e di vendita illegale del bonus cultura, avvenuti l’anno scorso, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) ha dichiarato di vigilare sul corretto funzionamento della Carta e può provvedere, in caso di eventuali usi difformi o di violazioni delle norme del presente decreto, alla disattivazione della Carta di uno dei beneficiari o alla cancellazione dall’elenco di una struttura, di un’impresa o di un esercizio commerciale ammessi, fatte salve le ulteriori sanzioni previste dalla normativa vigente.