Consultazione

Blockchain, cosa dice la strategia nazionale (che propone una criptovaluta comune nella Ue)

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Ostacoli, obiettivi e ambiti di sviluppo nella strategia Blockchain nazionale appena messa in consultazione pubblica.

Ostacoli, opportunità e obiettivi della blockchain in Italia. Sono questi, in sintesi, i punti principali che compongono la proposta di una Strategia nazionale per lo sviluppo della Blockchain appena messo in consultazione pubblica, per un mese, da parte del Mise. Di seguito una sintesi dei principali contenuti della strategia in fase di approvazione (scarica il documento in PDF).

Ostacoli

In primo luogo, la strategia mette in evidenza i principali ostacoli alla diffusione della blockchain, a partire dall’incertezza normativa, passando poi per le carenze di informazioni e di consapevolezza in materia. A seguire, le difficoltà di accesso a finanziamenti pubblici e privati per lo sviluppo di progetti basati su blockchain e per finire le carenze di competenze e talenti (quest’ultima una mancanza grave del nostro paese, maglia nera in Europa per digital skills secondo l’indice Desi).  

Obiettivi

Fra i principali obiettivi della nuova strategia nazionale per lo sviluppo della blockchain c’è l’incremento degli investimenti pubblici e privati nella tecnologia Blockchain/DLT e nelle tecnologie correlate (IoT e 5G).

Un trittico, quello formato da Blockchain, IoT e 5G, considerato in blocco per le interrelazioni che legano i singoli settori, anche se non va dimenticata nemmeno l’Intelligenza Artificiale, quarta gamba dell’innovazione tecnologica di domani.

Rischi

Il documento messo in consultazione non tralascia poi il capitolo sui rischi di attacchi informatici cui va incontro la blockchain, che vanno contrastati anche alla luce della nuova legge in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e dei poteri speciali (golden power) attribuiti al governo sugli asset strategici per la difesa del paese, fra cui le reti Tlc.

Fondo Nazionale per l’Innovazione

Il documento prevede inoltre che il Fondo Nazionale per l’Innovazione riceva le risorse necessarie per predisporre un capitolo di spesa specifico per la diffusione e la formazione sull’uso della blockchain da parte di cittadini e pubblica amministrazione.  

Sperimentazione

Al di là dell’ambito Fintech, dove la blockchain è già stata ampiamente sperimentata, va verificata la possibilità di estendere la sperimentazione di questa nuova tecnologia in altri ambiti come, ad esempio, Industria 4.0 e Automotive.

Settori di interesse

I principali settori di interesse verso i quali indirizzare gli investimenti sono, secondo il documento, Industria 4.0 (fabbrica intelligente); agroalimentare; Made in Italy; IoT; Comunicazioni elettroniche; Reti energetiche; Costruzioni edili; Difesa proprietà intellettuale; Terziario avanzato; Fintech e pagamenti elettronici.

Criptovaluta unica nella Ue

Interessante nel documento la proposta che l’Italia si faccia promotrice in Europa della costituzione di una digital currency, che faccia capo alla Banca centrale da porsi come concorrente al contante e, quindi, con diversi livello di accesso (ampio o limitato), grado di anonimato (che va dal completo a nessuno) e disponibilità operativa (che vada dagli attuali orari di apertura a 24/7)”.