Le smart city dell’Europa dell’Est si confrontano a Sofia

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‘Smart Cities International Exhibition’ a Sofia, dal 5 al 7 marzo 2014, le città dell’Europa orientale e sudorientale a confronto su: inquinamento, efficienza energetica, inclusione sociale, crescita sostenibile, impatto ambientale, smart city.

Europa


Sofia_Smart City

L’80% dei cittadini europei vive in aree urbane. Le città occupano non più del 2% del suolo, ma consumano il 75% delle risorse energetiche disponibili, per un’emissione di CO2 pari all’80% del totale registrato in tutti i Paesi dell’Unione europea.

 

Un quadro a tinte fosche, in cui rientrano anche le tante capitali e grandi città dell’Europa dell’Est e Sud orientale, di cui si farà il punto generale nel prossimo “Smart Cities International Exhibition” in programma in Bulgaria.

 

La capitale bulgara ha da poco ospitato lo Smart Buildings Expo 2013 e il nuovo appuntamento con lo sviluppo sostenibile urbano sarà parallelo all’altro grande summit sulla sostenibilità e l’innovazione tecnologica applicata all’energia: la decima edizione del Forum and Exhibition on Energy Efficiency & Renewable Energy and Waste Management & Recycling.

 

Durante la manifestazione, che si terrà a Sofia dal 5 al 7 marzo 2014, sindaci di grandi città come Budapest, Chișinau, Bratislava, Praga, Bucarest, Kiev, Minsk, Atene e Istanbul, rappresentanti delle Istituzioni nazionali ed europee, associazioni di imprese e cittadini, centri di ricerca e aziende, si confronteranno sulle questioni scottanti dell’inquinamento (dell’aria, del terreno, dell’acqua, legato ai rifiuti), dello sfruttamento estremo del territorio, della crescita urbana e del consumo eccessivo di risorse (energia, acqua, terreno).

 

Poco conta che queste metropoli facciano o meno parte ‘ufficialmente’ dell’Ue: i cambiamenti climatici e l’impatto delle attività umane ed industriali in genere non hanno frontiere e riguardano tutti.

 

C’è però la possibilità di regolare tali processi di antropizzazione e di industrializzazione, con leggi comuni e un percorso culturale che sappia incidere profondamente sulle abitudini e i costumi dei popoli.

 

Un cambiamento non solo è possibile, ma si fa urgente, proprio in quelle aree dove la mancanza di quadri regolatori avanzati, nel settore dell’energia, dei trasporti, dell’inquinamento e della tutela dell’ambiente nelle aree metropolitane, ha determinato una situazione complessa e assai critica su cui bisogna intervenire immediatamente per evitare il peggio.