41 città aderiscono alla rete spagnola delle Smart city (RECI): ‘Ogni euro investito si decide con i cittadini’

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Iñigo de la Serna, presidente della RECI e primo cittadino di Santander: ‘Innovazione sociale e tecnologica fattori centrali per lo sviluppo di un modello nazionale di smart city’

Spagna


Smart City Generale 2

Cresce la rete delle città intelligenti in Spagna. Oltre gli esempi di Malaga, Barcellona, Valenzia e Santander, conosciuti in tutto il mondo, si fa strada la grande pattuglia delle piccole realtà di provincia che fanno parte dello Smart City Spanish Network (SNSC), o Rete spagnola delle Città Intelligenti (RECIRed Española de Ciudades Inteligentes). Con l’aggiunta di altre 12 municipalità iberiche, sale a 41 il numero di città che ha aderito al progetto, a cui aderiscono importanti centri di medie dimensioni, tra cui: Alcorcón, Aranjuez, Móstoles y Torrejón de Ardoz (Madrid), Ávila, Badajoz, Oviedo (Asturie), Palma de Mallorca, Ponferrada (León), Sevilla, Tarragona y Torrent (Valenzia).

 

Smart city non è solo una questione di interesse generale e di curiosità dei media, per un argomento che certamente sta guadagnando l’attenzione crescente anche delle Istituzioni, con il passare del tempo, ma una vera e propria exit strategy dalla crisi“, ha spiegato sul sito web ufficiale dell’associazione (www.redciudadesinteligentes.es) Iñigo de la Serna, presidente della RECI e primo cittadino di Santander.

 

L’interesse per la tecnologia e l’innovazione si sta diffondendo nella penisola iberica, anche grazie ad una maggiore consapevolezza dei vantaggi insiti nelle soluzioni ICT applicate all’economica, alla Pubblica Amministrazione, alla sicurezza, all’ambiente. “L’innovazione tecnologica consente di raggiungere livelli di qualità della vita finora inimmaginabili, con il miglioramento dei servizi pubblici, una nuova crescita economica, l’apertura di nuovi settori economici, la possibilità di riassorbire la disoccupazione dilagante“, ha affermato de la Serna.

 

È vero che non esiste ancora un modello di città intelligente valido per tutti, ma è certamente vero che più città possono avere gli stessi problemi e che una soluzione, verificata la sua efficacia, può essere applicata con successo in posti diversi. Un modo per evitare ulteriori sprechi di denaro pubblico, di risorse finanziarie private e di tempo. Durante l’ultima assemblea dell’associazione e in attesa del prossimo evento di giugno 2013, sono stati inoltre firmati alcuni protocolli con la Spanish Association of Parks and Public Gardens e l’Oficial College of Telecommunication Engineers. “La nostra idea di smart city è centrata sul concetto e la pratica di partecipazione e condivisione, di obiettivi e strumenti, con il maggior numero possibile di associazioni, enti pubblici, aziende, Istituzioni. Ogni euro da investire, in sostanza, si decide con i cittadini“, ha specificato il presidente della RECI, organismo che si pone come ponte tra l’amministrazione pubblica centrale e i partner di progetto.

 

Tanti i progetti già messi sul tavolo, alcuni in via di realizzazione, e inerenti a diversi settori: social innovation, environment, infrastructure and liveability; urban mobility, energy, government, economics and business. Interventi caratterizzati da elementi di trasparenza, partecipazione, condivisione e dal trasferimento di esperienze e tecnologie tra tutti i partner dell’associazione. Tra i focus point evidenziati e considerati centrali per lo sviluppo delle smart city in Spagna: best practice, gestione efficiente della rete idrica e delle risorse energetiche, trattamento dei rifiuti, nuovi impianti idrici per l’agricoltura, utilizzo di device elettronici per l’accesso alla rete da ogni luogo, maggiore interazione tra utenti di internet e pubblica amministrazione (eGovernment).

 

La RECI, presentata a Bologna in occasione della SMART City Exhibition 2012 si è costituita a giugno 2012 e tra i suoi obiettivi c’è la pubblicazione di un Libro Bianco delle città intelligenti spagnole, per tentare di individuare una via nazionale all’innovazione tecnologica e sociale, due fattori considerati da molti centrali e fondamentali per la nascita concreta delle smart city.

(f.f.)