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ICT, spesa italiana a 84 miliardi di dollari nel 2023 (96 miliardi nel 2026)

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Il tasso di crescita medio annuo degli investimenti in soluzioni ICT in Italia sarà del 5%, in media con quello stimato per il resto d’Europa. I segmenti che attrarranno maggiormente gli investimenti sono quelli dei servizi business e le software technologies, tra cui immancabile l’IA.

Quanto si spende in Italia in soluzioni ICT?

Secondo nuove stime IDC, in Italia la spesa nazionale in soluzioni ICT (Information and Communication Technologies) salirà a 84,2 miliardi di dollari entro la fine del 2023.

Un dato molto rilevante, considerati alcuni fattori disincentivanti gli investimenti, tra cui l’inflazione, i costi energetici, i ritardi nelle catene di approvvigionamento e le incertezze sui mercati internazionali.

Seguendo il Rapporto dal titolo “IDC Worldwide ICT Spending Guide: Enterprise and SMB by Industry”, si vede che i ricercatori si attendono un trend di crescita complessivo del +5% entro i prossimi tre nani (Cagr 2023-2026), per un volume di spesa generale di 96 miliardi di dollari.

Entro il 2026, inoltre, in Italia mancheranno 2,1 milioni di figure professionali ICT per coprire la domanda di lavoro delle imprese. Un dato da tenere altamente in considerazione, a livello di Governo, per per far fronte al già annunciato problema delle competenze.

Al centro i servizi business e le tecnologie software (tra cui l’immancabile IA)

Un risultato non scontato, visto che il nostro PIL invece stenterà a crescere quest’anno e nei prossimi. Nel 2023 avremo una crescita dello 0,7%, per una media europea dello 0,6%.

Interessante inoltre il dato segmento per segmento, con il software che attrarrà l’11,6% della spesa italiana in ICT, soprattutto per via delle applicazioni di gestione delle risorse aziendali (ERM) e delle applicazioni di intelligenza artificiali (IA).

Proprio l’IA vedrà al suo interno l’affermazione delle piattaforme di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, le chi applicazioni saranno in aumento durante il periodo di tempo considerato del +43%.

Il PNRR garantirà l’ammodernamento tecnologico del Paese

La sanità, in particolare, accelererà gli investimenti in piattaforme di IA nel lungo termine, in parte grazie al PNRR. Il settore mira a migliorare drasticamente le diagnosi e a permettere trattamenti più accurati e personalizzati. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza consentirà l’ammodernamento tecnologico e interventi orientati alla digitalizzazione delle strutture sanitarie – in termini di processi, infrastrutture e asset IT – e incentiverà l’adozione di strumenti di telemedicina”, si legge nel commento ai dati.

L’Italia è uno dei maggiori beneficiari dello strumento di rilancio dell’Unione Europea Next Generation EU, che contribuirà a promuovere gli investimenti tecnologici nel Paese e a sostenere la crescita economica”, ha dichiarato Barbora Pavlikova, research analyst, IDC Data & Analytics, secondo cui però “l‘inflazione e i prezzi dell’energia rimarranno però elevati, con un impatto sia sui budget IT delle aziende sia sugli acquisti dei consumatori“.

In Europa la spesa ICT per l’anno in corso supererà 1,2 trilioni di dollari

In tutta Europa, sempre secondo lo studio, gli investimenti delle imprese in soluzioni ICT supereranno 1,2 trilioni di dollari entro la fine del 2023.

Con un tasso di crescita medio annuo del 5,4% il volume complessivo di spesa passerà a 1,4 trilioni di dollari entro il 2026.

A guidare il mercato ICT europeo ci sono i servizi professionali a livello industriale, servizi business e servizi Tlc. Anche in questo caso, il segmento software è in forte crescita in tutto il continente e l’IA gioca la parte del leone (soprattutto per le applicazioni bancarie, assicurative e sanitarie).