‘Ora digitale’ nelle classi italiane: la Smart city entra a scuola

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Progetto sperimentale di tre anni che sfrutta piattaforme di collaborazione e web conference per parlare di smart city, conoscenza elearning e mobilità ecosostenibile

Italia


Digital Society

Un progetto pilota che potrebbe cambiare davvero la storia di questo Paese. Dedicare un’ora al giorno al digitale, nelle classi scolastiche italiane, ha un potenziale rivoluzionario pari solo all’educazione civica (grande assente) e i ragazzi, primi nativi digitali della storia, devono avere la possibilità di giocare un ruolo da protagonisti nel futuro del Paese. Tra gli argomenti su cui si concentreranno le lezioni e gli approfondimenti, sviluppati tramite piattaforme di collaborazione online e web conference, c’è la Smart city, l’elearning, la mobilità ecosostenibile. Nuovi strumenti inclusivi per crescere e formarsi a scuola che consentono a tutti, studenti, professori e professionisti dell’innovazione, di sviluppare nuove idee progettuali per la realizzazione della città intelligente sotto ogni aspetto: dalla partecipazione all’ambiente, dall’energia pulita alla riduzione degli inquinanti, dalla teleconferenza alla città full digital e sempre connessa, dalla mobilità alternativa (elettrica) al riciclo virtuoso dei rifiuti.

 

Il progetto partito da qualche giorno e della durata complessiva di tre anni, nella sua fase sperimentale, è stato presentato in anteprima nazionale a L’Aquila, presso l’istituto Amedeo di Aosta, e prende il nome di “Vitadigitale – il cambiamento entra in classe“. Un’iniziativa di Nuvolaverde, comitato promosso dal Ministero dell’Ambiente, Piccola Industria Confindustria e Expo 2015, con il patrocinio dal MIUR e in collaborazione con università, esperti e aziende nazionali e internazionali, a cui si sono uniti diversi partner tecnologici, tra cui Eutelsat, che offre al progetto il supporto della tecnologia satellitare.

L’obiettivo -ha spiegato Enzo Argante, presidente di Nuvolaverde – è contribuire a far conoscere ai ragazzi come la tecnologia stia modificando gli stili di vita in tutti i campi e in tutto il mondo. Testimonianze di esperti e  manager italiani e internazionali – ha proseguito – informeranno su queste  esperienze e quindi sulle scelte possibili per il lavoro e il sociale“.

 

Grazie alla web conference, è possibile sfruttare una condivisione orizzontale e immediata di saperi, pareri e conoscenza, tra scuole e studenti, innovatori e amministrazioni pubbliche, senza il bisogno di spostarsi fisicamente e quindi utilizzare mezzi di trasporto che inquinano e congestionano le vie di comunicazione. La prima lezione in video conferenza dall’Aquila, città simbolo della rinascita digitale italiana, è iniziata in collegamento con Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, insieme al suo robot-bambino Icub, seguito da Flavio Bonomi, dalla Silicon Valley, che ha parlato di cyber mobility, e da Chris Luebkeman, direttore di Global Foresight, che ha portato la sua testimonianza sulle smart city in live streaming da San Francisco.

 

Con la giornata inaugurale dell’Aquila, a cui hanno partecipato da remoto anche l’istituto Mapelli di Monza, l’Istituto Floriani di Vimercate, l’istituto Antonino Calabretta di Soverato, l’istituto Campanella di Belvedere Marittimo (Cs) e il polo scolastico di Gemona (Ud), si è aperto un lungo percorso di testimonianze online e contributi da parte di urbanisti, ingegneri, architetti e scienziati, in un ampio e ricco programma didattico incentrato sull’apprendimento interattivo e multidisciplinare, con l’obiettivo di iniziare ad imparare tra i banchi di scuola concetti fondamentali per la nascita delle Smart city e di una nuova concezione di cittadinanza, anch’essa smart, sostenibile e votata alla partecipazione digitale nelle scelte dell’amministrazione pubblica.

 

Una messa in comune di saperi in cui la diffusione della banda larga si fa condizione necessaria del generale processo di ammodernamento in atto, per promettere nuove opportunità a tutte le categorie sociali e professionali, sia per incrementare la circolazione della conoscenza presso i giovani, compresa la fruizione di servizi basilari per la Smart city come Wi-Fi, monitoraggio e domotica.

(f.f.)