APPLE: protesta Greenpeace a Cupertino, ‘Alimentate i data server per l’iCloud con energia pulita’

di Flavio Fabbri |

VINTI

Il traffico di dati su rete mobile è in crescita esponenziale negli ultimi anni. Alla base della produzione di tale enorme volume di informazioni in continuo movimento c’è proprio la veloce diffusione di smartphone e tablet, di device che sfruttando la rete mobile si connettono in ogni luogo e momento a internet.

 

Per elaborare, gestire e memorizzare tale mole di dati servono delle strutture energivore sempre più grandi. I data center sono oggi tra le prime cause dell’aumento vertiginoso di consumo di energia elettrica.

 

Questi i motivi alla base della manifestazione tenutasi davanti agli uffici della Apple a Cupertino (California) da parte di alcuni attivisti di Greenpeace per protestare contro l’utilizzo di centrali a carbone per alimentare i grandi data center dell’azienda.

 

Gente con indosso un costume da iPhone si è presentata davanti al quartier generale della Appe per denunciare la scarsa sensibilità dell’azienda nei confronti delle tematiche energetiche e per chiedere una volta per tutte la conversione degli impianti alle energie verdi ed un minor impatto ambientale di tali strutture.

 

Al centro dello scontro, infatti, ci sono i data center di iCluod, la piattaforma di servizi di cloud computing della Apple che offre ai suoi utenti 5 GB di spazio per memorizzare musica, libri, video, documenti e quant’altro, che peraltro Cupertino ha sempre ribadito alimentare già tramite energia pulita.

 

Due attivisti di Greenpeace sono stati arrestati dalla Polizia e portati in centrale per accertamenti. L’associazione ambientalista non si dichiara contraria alle soluzioni cloud in generale e neanche nemica della Apple, ma ha deciso di promuovere, anche tramite il suo sito web, una campagna di sensibilizzazione a favore della conversione dei grandi data center alle energie rinnovabili.