YOUTUBE: black out di due ore in tutto il mondo. Nessuno sa perchè

di Flavio Fabbri |

VINTI

È accaduto tra le ore 12,00 e le ore 14,00 di mercoledì scorso, periodo di tempo durante il quale in tutto il mondo YouTube non è stato accessibile. Un problema che in realtà ha riguardato la sola home page e i canali telematici, perché accedendo da un link esterno, ad esempio un video embedded su un blog o Facebook, i contenuti erano comunque visionabili.

Secondo quanto raccontato dai primi internauti impattati nel black out, decine di milioni di utenti, che quotidianamente vivono e si intrattengono su Youtube, hanno trovato la scritta: “Internal server error“. In molti hanno semplicemente continuato a navigare verso altri lidi elettronici, ma per tanti altri è stato un vero e proprio problema. Basti pensare che il giovane americano medio consuma video, su più piattaforme, per 6 ore al giorno di media, mentre sono oltre 100 milioni i visitatori unici registrati nel mese gennaio 2010 nei soli Stati Uniti, per  un tetto di 15 miliardi di video consumati, un dato impressionante.

Fin dai primi momenti del collasso, Google, proprietaria del sito dal 2006, non ha dato notizia di nessun disservizio e sono stati proprio i blogger a lanciare il tam tam per il web globale. Grazie a loro, in poche ore, tutti sapevano cosa era accaduto, mentre già dal primo pomeriggio del giorno stesso il servizio è tornato regolare, senza ulteriori segnalazioni di problemi. Rimane il grande dubbio sui motivi che hanno causato l’enorme black out del sito di condivisione di video più importante al mondo, di cui a tutt’ora non sono state diramate notizie, ne sul blog ufficiale di YouTube, ne su quello di Google.

 

Solamente nella tarda giornata di ieri è arrivato un commento ufficiale dal quartier generale di Mountain View, che più o meno recitava così: “YouTube è ritornato live a seguito di un inconveniente tecnico ora risolto. Sappiamo quanto sia importante YouTube per le persone e ci scusiamo per qualunque inconveniente possa essere stato causato dall’interruzione di servizio“.