#WiFiWeek. Mauro Colopi (Bain & Co): ‘Il Wi-Fi, oasi di crescita nel mercato ICT e spinta verso l’Internet of Things’

di di Mauro Colopi (Principal, Bain & Company Italy) |

Italia


Mauro Colopi

Parte oggi la #wifiweek, lo “Speciale Key4biz” dedicato alle aziende italiane, quelle giovani e quelle consolidate, che, nonostante la crisi, rappresentano un gioiello del sistema-Paese, perché innovano, perché sono garanzia di qualità del Made in Italy dell’innovazione, perché si affermano all’estero, perché sanno essere competitive.

E, soprattutto, perché hanno scelto di giocare la partita puntando su una tecnologia dalle potenzialità straordinarie: il Wi-Fi.

 

 

Ad una percezione d’istinto, il Wi-Fi può apparire qualcosa di maturo. Esiste e popola le nostre case da ormai molti anni, è percepito come un elemento strumentale per l’accesso ad internet e poco più.

In realtà, guardando il mercato e concentrandosi in particolare sul segmento Enterprise, il Wi-Fi rappresenta invece qualcosa di estremamente interessante. Appare infatti come un’oasi di crescita in un mercato, quello del Networking e dell’ICT in generale, che lotta contro gli impatti di uno scenario macroeconomico difficile.

Il Wi-Fi in ambito Enterprise continua ad esprimere una crescita a doppia cifra. Dal 2009 al 2012, a livello mondiale, è riuscito ad imprimere una crescita media annua di oltre il 30%, passando da circa 2,1 miliardi di dollari a quasi 5 miliardi. Ed il trend è previsto rimanere robusto anche nei prossimi anni. Magari un po’ più rallentato rispetto al 30-35% degli anni passati, ma pur sempre con una crescita di circa il 20% l’anno. Qualcosa di enorme paragonato ad altri ambiti del mercato ICT, che dovrebbe tagliare il traguardo dei 10 miliardi di dollari nel 2016.

Un mercato, quello del Wi-Fi, molto concentrato a livello globale su pochi grandi player, dove i primi 5 produttori rappresentano tre quarti dei volumi totali di vendita. Dall’altra parte però, il restante 25% riesce ad esprimere un dinamismo esuberante, fatto di protagonisti che da start-up riescono a ritagliarsi in poco tempo un ruolo di interesse sul mercato.

Ad esempio Aerohive Networks, che partendo da una proposizione distintiva di controller-less mesh-based WLAN è passata dallo stadio di start-up nel 2009 con circa 4 milioni di dollari di fatturato a circa 100 milioni nel 2012, scaldando i motori per la quotazione.

E le piccole iniziative emergenti del mercato stanno destando progressivo interesse da parte degli investitori sia finanziari che industriali. Si pensi all’acquisizione di Meraki da parte di Cisco a fine 2012 con un esborso di circa 1,2 miliardi di dollari, riconoscendo un multiplo sui ricavi di circa 12 volte.

Un’oasi di crescita quella attuale del Wi-Fi che non è destinata a comprimersi, anzi, al contrario, si sta preparando ad affrontare delle sfide estremamente interessanti.

Il ruolo tradizionale di access-point degli internauti sulle risorse del web rappresenta la prima era del Wi-Fi. Tale “era”  sta progressivamente trasformandosi al suo interno con il progressivo affiancamento alle WLAN aziendali delle soluzioni di Service Provider/Carrier Wi-Fi. Le WLAN Enterprise rappresentano il 90% del mercato complessivo attuale con un tasso di crescita medio atteso tra il 2012 ed il 2016 del 16%. Il Service Provider/Carrier Wi-Fi è invece  la “fast lane”  con un tasso di crescita attesa nello stesso periodo del 46% a livello mondiale.

Quando si fa riferimento al Service Provider/Carrier Wi-Fi, un primo pensiero va ai temi del Wi-Fi Off-load che mira a ricercare un supporto sinergico di reti Wi-Fi per sgravare un po’ di pressioni di traffico sulle reti mobile a fronte di clienti sempre più “bandivori” anche in mobilità. Ma il Wi-Fi sta stimolando la proliferazione di entità alternative di Provider di Servizio. Ad esempio i retailer. Da una recente analisi di SapientNitro e GfK Roper, il 63% degli intervistati dichiara che l’accesso a servizi di Wi-Fi gratuito all’interno del negozio migliorano la propria shopping experience. E gli esercenti non rimangono insensibili a tali evidenze, con l’effetto che le grandi catene stanno già sviluppando servizi Wi-Fi per compiacere la propria clientela. Uno dei primi a riconoscerne l’utilità è stato Starbucks che da anni offre tale servizio ai propri clienti per incentivare il loro tempo di permanenza nei propri punti vendita.

 

Seppur in continua trasformazione il Wi-Fi degli Access Point rappresenta solo la prima era di un percorso potenzialmente ancora più entusiasmante. La prossima era di cui cominciamo ad intravedere gli albori è rappresentata dall’impiego del Wi-Fi a servizio dell’Internet of Things (IoT). Gli access point verranno presto affiancati da nodi foglia wi-fi low-power che permetteranno di creare reti nelle reti a favore della comunicazione degli oggetti tra loro e di questi con gli utenti “human”.

La sfida nel mercato delle connessioni a servizio dell’Internet of Things è già partita e si sta intensificando con la conquista della ribalta negli ultimi mesi di un concorrente di rilievo quale il Bluetooth Low Energy, stimolato tra gli altri da Apple poco prima dell’estate con l’introduzione dell’iBeacons come nuova funzionalità dell’iOS 7.

Il mondo del Wi-Fi è impegnato in questi mesi a disegnare dei prodotti competitivi capaci di conquistare la leadership dei nodi-foglia delle reti del futuro. In particolare la sfida più grande sarà quella di ottimizzare i livelli di consumo energetico, oggi il grande gap rispetto a soluzioni tecnologiche concorrenti.

A fronte della disponibilità di prodotti tecnicamente competitivi, il Wi-Fi avrà tutte le carte in regola per giocarsi una posizione di leadership nell’evoluzione attesa dell’Internet of Things.

Il Wi-Fi dunque, pur essendo un elemento noto nelle diverse dotazioni tecnologiche, offre sia oggi che sempre più domani, degli elementi di dinamismo tale da renderlo una nicchia dell’ICT di particolare interesse da monitorare e presidiare adeguatamente da parte degli operatori del settore per trarne la massima generazione di valore a favore dei loro azionisti.

 

 

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