Diffamazione, Boldrini: ‘Pronti a ricorrere a vie legali per offese sul web’

di Raffaella Natale |

La presa di posizione dopo la pubblicazione su Facebook di notizie false e offensive nei confronti dei dipendenti della Camera.

Italia


Laura Boldrini

La Camera pronta a ricorrere alle vie legali contro chi diffama i suoi dipendenti. Montecitorio ha diffuso una nota in cui esprime “la più ferma condanna per quella che ormai appare come una campagna di diffamazione e di aggressione“.

Oggetto dell’indignazione, le affermazioni apparse su alcuni social network ed in particolare quelle pubblicate nella pagina Facebook di Maurizio Crozza.

La diffamazione, si legge nella nota, “passa attraverso dichiarazioni e notizie false e offensive, come quella secondo la quale i dipendenti della Camera sarebbero “tutti parenti tra loro e consanguinei” con ciò facendo intendere chissà quali oscure pratiche di assunzione mentre tutto il personale ha superato un concorso pubblico pienamente trasparente e aperto alla partecipazione di tutti i cittadini”.

 

Sono inoltre sempre più frequenti, continua la Camera, “affermazioni gravemente minacciose nei confronti dei dipendenti della Camera che dimostrano come tale fenomeno, basato su notizie di stampa a volte fuorvianti, abbia assunto caratteri non più accettabili in un contesto civile”.

La Camera dei deputati, pertanto, ha già provveduto ad attivare, presso le competenti autorità, tutte le iniziative necessarie a tutela dei propri lavoratori.

 

Sulla questione è anche intervenuto il Vicepresidente della Camera dei deputati, Luigi di Maio, per parlare della strumentalizzazione dei media del dossier sugli sprechi della Camera presentato dal M5s.

La veemenza che anima la discussione in merito agli stipendi dei dipendenti Camera è veramente vergognosa“, ha indicato di Maio, aggiungendo: “Non posso che apprezzare il lavoro e la professionalità del personale della Camera, e deplorare qualsiasi attacco personale, ingiurioso e violento”.

 

Ieri il presidente della Camera Laura Boldrini ha usato parole di forte condanna nei confronti del consigliere comunale di Casalgrande.

“L’involgarimento del linguaggio politico – ha indicato la Boldrini – ha raggiunto livelli di tale bassezza da imporre ormai la più ferma delle denunce pubbliche”.

La serie di sconcezze messe in fila da un consigliere del Comune di Casalgrande, nel Reggiano, contro la ministra Kyenge, contro il Presidente di Sel Vendola e contro di me è tanto più inaccettabile in quanto proviene da una persona che ha un ruolo nell’istituzione locale. Il degrado va arginato, l’insulto non può avere alcuna cittadinanza“.

 

Per queste ragioni, ha annunciato la Boldrini, “ho dato mandato ai miei legali di intraprendere ogni opportuna iniziativa giudiziaria”.