Musica online, colpo d’accelerata del Parlamento Ue: licenze più facili e maggiore tutela degli artisti

di Raffaella Natale |

La relatrice del provvedimento Marielle Gallo: 'Non lasceremo a iTunes tutto il mercato'.

Unione Europea


Marielle Gallo

La Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo ha approvato nuove norme che permetteranno di semplificare la procedura di assegnazione delle licenze ai fornitori di musica online. Regole più agevoli anche per i musicisti che potranno ottenere più rapidamente il pagamento delle royalties.

Obiettivo della proposta è anche di proteggere i diritti degli autori, disponendo una raccolta efficiente delle royalties attraverso i fornitori dei servizi che poi redistribuiranno in modo equo e tempestivo.

 

Il provvedimento incoraggerà la creazione di nuovi servizi di musica online, aumentando anche le vendite. Per il futuro, invece di avere a che fare con le società di gestione collettiva di ciascun Paese Ue, i provider potranno ottenere le licenze da un piccolo numero di queste, autorizzate ad operare in tutta la Ue.

 

Un emendamento ha inoltre riconosciuto ad autori e artisti maggior controllo nella gestione dei loro diritti. Potranno, infatti, liberamente scegliere la società di gestione collettiva e partecipare più facilmente al processo decisionale.

 

La relatrice del provvedimento Marielle Gallo, deputato francese di centro-destra, ha dichiarato: “Stiamo cercando di creare un mercato digitale unico. Questo è l’obiettivo per garantire una parità di accesso alla cultura per tutti i cittadini europei online. Ora possiamo vantarci di un sistema normativo molto buono in termini di trasparenza e di governance“.

 

Questa proposta, ha aggiunto, semplificherà la concessione di licenze multi-territoriali per la musica online: “I nuovi servizi online entreranno nel mercato più facilmente. Non lasceremo a iTunes tutto il mercato! È anche un modo per incoraggiare iniziative come Spotify. L’obiettivo della direttiva è di creare un vero mercato digitale unico che sia in grado di promuovere la cultura”.