Turisti fai da te? Ci pensa la Ue: nuove regole per tutelare chi organizza la vacanza sul web

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Antonio Tajani, ‘se i turisti si sentono tranquilli nell'acquistare e usare servizi turistici nella forma di pacchetti, l'industria crescerà di più e con maggior rapidità’.

Unione Europea


Vacanze estive

In un momento in cui, complice la crisi, sempre più cittadini si rivolgono a internet per organizzare le vacanze, la Commissione europea ha deciso di intervenire per aggiornare la direttiva sui viaggi “tutto compreso”, risalente al 1990 e che risulta pertanto insufficiente a proteggere adeguatamente i consumatori.

Le cosiddette vacanze ‘tutto compreso’ sono caratterizzate da una combinazione di servizi, quali il volo, l’albergo o l’autonoleggio. Le attuali normative difendono il diritto dei consumatori di ricevere tutte le informazioni necessarie prima della firma del contratto, assicurando così che una parte sia responsabile dell’esecuzione di tutti i servizi inclusi nel pacchetto, e il diritto di essere rimpatriati in caso di fallimento dell’operatore turistico.

I tempi, però, sono cambiati: i consumatori hanno un ruolo sempre più attivo nell’adattare le vacanze alle proprie esigenze specifiche; in particolare, anziché scegliere da un catalogo un pacchetto turistico già pronto, sfruttano Internet per combinare vari servizi di viaggio, con la conseguenza che gli acquirenti non sanno se sono tutelati dalle norme vigenti e i professionisti non hanno ben chiari i loro obblighi.

Le normative devono quindi essere adattate all’era digitale e rispondere alle aspettative dei consumatori.

La riforma presentata oggi risponde proprio alla radicale trasformazione del mercato del turismo e mira a proteggere altri 120 milioni di consumatori che acquistano questi servizi turistici personalizzati

“Oggi rafforziamo la protezione di milioni di consumatori che prenotano servizi turistici personalizzati. L’Unione interviene per garantire sicurezza e tranquillità ai vacanzieri che si trovano in difficoltà”, ha affermato il Commissario alla Giustizia, Viviane Reding.

Come sottolineato dalla Commissione, da questa riforma trarranno vantaggio anche le aziende del settore turistico, poiché vengono eliminati gli obblighi di informazione obsoleti, quali la ristampa degli opuscoli, e si provvede affinché i regimi nazionali di protezione dall’insolvenza siano riconosciuti in tutti gli Stati membri.

Il turismo è un settore molto importante per l’economia Ue, che coinvolge circa 1,8 milioni di imprese e dà lavoro a circa 9,7 milioni di persone, tra cui molti giovani. Per il Commissario all’Industria, Antonio Tajani, “…se i turisti si sentono tranquilli nell’acquistare e usare servizi turistici nella forma di pacchetti, ad esempio comprando un volo e noleggiando un’auto o prenotando un alloggio presso lo stesso fornitore, l’industria crescerà di più e con maggior rapidità. L’obiettivo principale della proposta odierna è proprio questo: favorire tutti i pacchetti turistici, siano essi prenotati online o meno, garantendo al tempo stesso un insieme equilibrato di diritti per i viaggiatori”.

 

Tra gli interventi previsti dalla riforma, ci saranno: controlli più severi sui supplementi di prezzo (limite del 10% sugli aumenti di prezzo) e l’obbligo di trasferire le riduzioni di prezzo in circostanze equivalenti; i consumatori potranno beneficiare di una maggiore flessibilità e recedere dal contratto prima della partenza pagando all’organizzatore un indennizzo ragionevole.

Inoltre, potranno risolvere il contratto gratuitamente prima della partenza in caso di catastrofi naturali, disordini civili o altre situazioni gravi simili nel paese di destinazione che possono pregiudicare la vacanza (ad esempio se le ambasciate sconsigliano di recarsi in quel paese).

I consumatori dovranno inoltre essere informati in un linguaggio semplice e comprensibile che l’organizzatore è responsabile della corretta esecuzione di tutti i servizi inclusi nel pacchetto — attualmente invece, a causa di divergenze tra le norme nazionali su chi sia la parte responsabile (l’organizzatore, il venditore o entrambi), l’organizzatore e il venditore si rinviano a vicenda il consumatore, non riconoscendo la propria responsabilità; qualora un servizio turistico non sia stato eseguito correttamente, i consumatori potranno quindi chiedere, oltre alla riduzione del prezzo, il risarcimento dei danni morali subiti, in particolare per “vacanza rovinata”, e potranno presentare reclami o denunce direttamente al venditore (agente di viaggio) presso il quale hanno acquistato la vacanza. (A.T.)

 

Per ulteriori informazioni

Commissione europea — direttiva sui viaggi “tutto compreso”: