#Prism: ‘Equilibrio tra privacy e sicurezza possibile solo con regole chiare e rispettate da tutti’. Intervista a Franco Pizzetti (All4i)

di a cura di Alessandra Talarico |

Italia


Francesco Pizzetti

Continuano a inquietare le rivelazioni sullo scandalo Prism, il programma per mezzo del quale il Governo Usa controllerebbe le comunicazioni telefoniche e online dei cittadini americani e non solo. Nei giorni scorsi, il Prof Franco Pizzetti, presidente di Alleanza per Internet, ha inviato una serie di lettere alle istituzioni italiane ed europee, ma la reazione non è stata quella sperata. Secondo il Financial Times, intanto, la Ue si sarebbe piegata al diktat delle lobby Usa, cancellando dalla direttiva sulla protezione dei dati una clausola – ribattezzata anti-FISA – che avrebbe limitato la capacità dell’intelligence statunitense di spiare i cittadini europei.

Siamo tornati su questi temi col Prof. Pizzetti.

 

 

 

Key4biz. Prof. Pizzetti, le lettere da Lei inviate alle istituzioni italiane ed europee per sollecitarle a proteggere i diritti dei cittadini dalle attività di monitoraggio indiscriminato delle comunicazioni ad opera del Governo americano non hanno ricevuto la risposta sperata…

 

Pizzetti. Finora no e soprattutto mi colpisce il silenzio delle autorità italiane. Quelle europee hanno agito, così come il Garante privacy italiano Antonello Soro che nella relazione annuale ha sottolineato l’importanza del problema. Il silenzio vero è quello del Governo e delle altre Autorità sollecitate dalla mia lettera. Silenzio che colpisce tanto di più in confronto all’attivismo di altri Paesi. La Germania in prima fila.

 

 

Key4biz. Perchè secondo Lei fatti così gravi vengono minimizzati, quasi non fosse affare delle istituzioni salvaguardare la privacy dei cittadini?

 

Key4biz. Credo che l’enormità di quanto sembra essere accaduto colpisca tutti. Si parla di fatti di dimensioni tali da incidere anche sulle relazioni internazionali e sui rapporti fra i diversi paesi coinvolti. Solo in questo senso posso capire la cautela, a condizione però che le autorità stiano sviluppando una adeguata attività di accertamento dei fatti.

 

 

Key4biz. La privacy è un diritto fondamentale per i cittadini europei. Ritiene plausibile e giustificabile che le lobby Usa abbiano convinto la Ue ad abrogare la cosiddetta clausola ‘anti-FISA’, come riferito dal Financial Times?

 

Key4biz. Il Financial Times riferisce di un fatto che se fosse vero nelle modalità indicate porrebbe seri problemi di rapporto tra le attività delle lobby e le istituzioni Ue. Tanto più gravi se emergesse che le lobby sono state anche assistite dai governi interessati. In ogni caso l’asprezza del dibattito intorno al novo regolamento e la lunghezza di questo dibattito fanno ritenere che intorno alle norme proposte lo scontro tra la Ue, gli altri paesi del mondo e multinazionali sia molto forte.

 

 

Key4biz. La nostra privacy è quindi merce di scambio?

 

Purtroppo molte volte si ha la sensazione che anche in questo settore l’Europa non difenda abbastanza i diritti fondamentali dei cittadini europei. Tuttavia nel caso PNR e nel caso Swift, sia pure con molta fatica, l’Unione ha saputo tenere il punto. Ci aspettiamo che la stessa cosa accada adesso ed è per questo che abbiamo espresso al commissario Ue Viviane Reding e al Presidente del Working Party Articolo 29 Jacob Kohnstamm la nostra vicinanza e il nostro sostegno.

 

 

Key4biz. Esiste la possibilità di trovare un giusto equilibrio tra sicurezza e privacy o è solo un’utopia?

Non e utopia equilibrio deve essere trovato. Ma un equilibro giusto richiede regole internazionali chiare e rispettate da tutti i governi e da tutti gli operatori. Senza queste regole la discussione tra privacy e sicurezza rischiera sempre di nascondere sostanziali fenomeni di prepotenza.

 

 

Key4biz. Secondo Lei quanto è accaduto avrà ripercussioni sui trattati di libero scambio Ue-Usa o è proprio questa la ragione per la quale le istituzioni europee sembrano stranamente silenti?

 

Non saprei darle una risposta precisa, in passato lo scontro tra Ue e Usa sulla privacy toccava molto aspetti economici e commerciali di scambio. Ora però mi sembra che il terreno di confronto sia altro e attenga soprattutto alla sicurezza e ai rapporti fra Stati.